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Politica

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di Silvia Isola

GENOVA - Il tema dei cinghiali in città si fa sempre più urgente da risolvere: sono tantissime e quotidiane le segnalazioni di ungulati a spasso per le strade - tra i casi più pericolosi la scorribanda notturna sulla sopraelevata di qualche giorno fa - mentre non si contano più le scorribande tra i rifiuti o in spiaggia a Sturla e Vernazzola. Il caso della signora morsicata da uno di questi esemplari è soltanto un altro dei campanelli d'allarme per la politica genovese e ligure. La problematica è nazionale, poiché anche Roma e Torino hanno a che fare con situazioni analoghe, e in un momento in cui ci sono tante priorità da mettere in fila non è di certo facile mettere insieme delle azioni efficaci. Senza poi dimenticare gli animalisti, che da tempo chiedono interventi ecologici, come la sterilizzazione dei capi che vivono nel letto dei fiumi Bisagno e Sturla, ma che sono fermamente contrari ad abbattimenti o a prelevare gli animali dal loro habitat. Un habitat che però è sempre più quello cittadino, tanto che non ci si stupisce più di trovarsi a tu per tu con un ungulato mentre si fa ritorno a casa la sera. 

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Non ci sta la Lega a restare con le mani in mano di fronte a questa situazione: il senatore Francesco Bruzzone è quotidianamente al lavoro e a caccia di soluzioni concrete. 

"Qual è il biglietto di presentazione per la nostra regione? Venite in spiaggia e i cinghiali vi mangiano? E' evidente che bisogna risolvere questo problema una volta per tutte"

Per Bruzzone "la risoluzione del problema passa attraverso dei metodi cruenti. Ci sono anche dei metodi 'ecologici', ovvero la cattura degli esemplari che però potranno essere liberati soltanto in recinti, dato che altrove non si può e a vietarlo è la legge 157 articolo 30". E' evidente, però, che la caccia da sola non basta ad arginare il problema. "Non è accettabile arrivare al punto di vedere frenato il calendario venatorio della Regione Liguria con un intasamento di mail e ricorsi al Tar nei confronti della magistratura amministrativa da parte degli animalisti: se amano tanto i cinghiali, possono dargli da mangiare a casa loro, non nelle spiagge, non in città". 

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E se il Comune di Genova studia le recinzioni a monte per impedire l'arrivo di nuovi esemplari, è necessario trovare un modo per evitare incidenti o possibili aggressioni da parte degli animali nei confronti dell'uomo. Per Bruzzone, l'aumento dei cinghiali è da imputare anche allo stop alla attività venatoria durante la pandemia:

"La caccia abbatte animali altamente riproduttivi, se nel 2020 non abbiamo abbattuto 40 cinghiali, oggi ci troviamo non con quei stessi 40 cinghiali, ma con 250, perché nel frattempo si sono riprodotti"