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Politica

Su Draghi: "Il Premier ha lasciato una porta aperta ma solo per governare, non vivacchiare"
1 minuto e 37 secondi di lettura
di Enrico Cirone

 

ROMA - "Berlusconi è stato chiaro, noi di Forza Italia siamo disponibili a continuare anche se sappiamo che sacrifichiamo un momento favorevole a livello elettorale ma ad una condizione: che i Cinque Stelle non ne facciano parte, perché i danni che hanno creato in questo primo governo draghi sono immensurabili". Sono queste le parole con cui Roberto Cassinelli, deputato di Forza Italia, presenta la posizione del suo partito sulla crisi di Governo e attacca il Movimento Cinque Stelle: "Non hanno applaudito durante e alla fine del discorso. C'è stata qualche contestazione da parte di qualche loro parlamentare: questo è un segnale di cui non mi stupisco, c'è all'interno del partito un'ala che è fortemente contraria a questo Governo. Lo fa probabilmente con uno scarso senso di responsabilità, con forse l'illusione che questo comportamento possa portargli qualche vantaggio, anche se alla fine credo che verranno penalizzati perché irresponsabili". Al momento è difficile capire se i pentastellati rimarranno all'interno della coalizione di Governo: "Ho chiesto a qualche collega dei Cinque Stelle e non lo sanno nemmeno loro, non lo scopriremo fino al voto di questa sera".

Su Draghi: "Il premier ha fatto l'elenco dei risultati già ottenuti, delle scadenze che arriveranno i primi giorni di agosto e dei provvedimenti che devono assolutamente trovare attuazione, non per l'interesse del Governo, ma per quello degli italiani. Diciamo che ha lasciato una porta aperta, ha posto una domanda a tutti i parlamentari: siete pronti a ricostruire quello che in questi mesi è arrivato a questi risultati?".

"Nessuno era presente al colloquio con Mattarella - prosegue Cassinelli -, quindi non sappiamo esattamente cosa è stato detto ma lui stesso ha ammesso che gli appelli che gli sono stati rivolti dai 2000 sindaci, dalle categorie e anche dai leader stranieri, hanno fatto breccia nel presidente, che potrebbe riconsiderare la sua posizione. Il suo discorso si conclude con una domanda: se ci siete io ci sono, per vivacchiare io non sono disponibile".

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