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Politica

2 minuti e 30 secondi di lettura
di Maurizio Rossi*

Le elezioni politiche indette per il 25 settembre creeranno uno sconquasso di potere in Italia ma con riflessi nelle amministrazioni locali e regionali del Paese. Non esiste nulla di certo ormai e i giochi sono totalmente aperti. Il Pd “scaricando” i 5 stelle apre ad altre alleanze sino a ieri del tutto inimmaginabili.

Il centrodestra potrebbe aver creato la sfiducia a Draghi per andare a elezioni velocemente ed evitare che un nuovo centro possa costituirsi convinti (anche dai sondaggi) di andare a vincere le elezioni e prendere in mano il Paese. Difficilmente vorranno però alleati coloro che avrebbero potuto costruire un centro moderato, né a livello nazionale sembra sopportino Toti spingendolo quindi a valutare altre alleanze compreso il Pd senza i pentastellati. Calenda e Renzi sono le altre variabili e tutti e tre insieme (con Toti) possono valere una percentuale significativa per la vittoria elettorale di settembre  ma andranno insieme, uniti  a supportare uno dei due poli o andranno ognuno per conto proprio? E non dimentichiamo Di Maio con i suoi seguaci che recentemente sono  usciti proprio dai 5 stelle con un  nutrito numero di parlamentari destinati a scomparire dopo il 25 settembre

Se a livello nazionale questi soggetti politici dovessero trovare una alleanza elettorale con il Pd ad esempio in Liguria come potrebbe continuare ad esistere l’attuale maggioranza politica regionale con Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega? Ma si rischia di andare al voto in Regione? Non credo. Si deve valutare invece bene se ci sarebbero i numeri in consiglio regionale  per creare una eventuale nuova maggioranza specchio di quella teorica nazionale che potrebbe vedere quindi il Pd con alcuni fuoriusciti 5 stelle magari “dimaiani” ed altri consiglieri anche dell’attuale maggioranza  pronti a sostenere comunque il proseguimento della Regione sino a fine mandato.

In Comune appena insediato con il sindaco Bucci invece è tutto da vedere anche se Super Marco è di fatto sostenuto e voluto da tutto l’arco costituzionale, anche perché sino  ad oggi non ha mai mostrato ne interesse per la politica partitica ne per quella nazionale e quindi, al contrario di Toti, non suscita alcuna preoccupazione nei soggetti politici ormai storici che cercano solo di difendere con ogni strategia e operazione politica, compreso far cadere Draghi, di conservare il loro potere sul Paese che non corrisponde all’interesse dei cittadini italiani: questo penso sia chiaro a tutti i potenziali elettori che infatti in grande parte non vanno più’ a votare.

E non dimentichiamo che con queste elezioni ci sarà una forte diminuzione del numero di parlamentari liguri anche in proporzione al nuovo numero di parlamentari di Camera e Senato, conteremo purtroppo sempre di meno a Roma. Può davvero accadere di tutto in agosto, a livello nazionale e con conseguenze sulle nostre amministrazioni locali e regionali, un agosto mai così caldo politicamente come lo dimostrano anche le temperature insopportabili dovute si dice al riscaldamento globale. I dinosauri politici scompariranno con il caldo del 2023 all’opposto di quelli che 66 milioni di anni fa scomparirono per l’era  glaciale?

 *Maurizio Rossi, Senatore XVII legislatura