GENOVA - Un vertice nazionale in cui Enrico Letta si è detto pronto a guidare la campagna elettorale del Partito Democratico. Nella direzione nazionale all’auletta dei gruppi alla Camera, la disponibilità del segretario nazionale e l'impegno sono apparsi chiari: "Nei prossimi due mesi dovremo stare con la gente, convincere le persone e voglio veramente derubricare questa assurda discussione sulla premiership, dicendo però - senza che ci siano dubbi - che io assumo completamente se lo volete il ruolo di front runner della nostra campagna elettorale e della nostra lista che vuole un'Italia democratica e progressista. Lo farò con la massima determinazione, sapendo che questo è un impegno in cui tutti insieme dobbiamo veramente mettercela tutta".
E' questa la fotografia del suo partito che si è trovato a commentare il vicepresidente di Regione Liguria, Armando Sanna. A Primocanale, dopo aver analizzato il momento difficile che tutta la politica sta attraversando, ha voluto sottolineare la "linea di responsabilità che il Partito Democratico ha sempre avuto nei suoi anni di governo e anche di opposizione", rispetto a coloro che hanno fatto cadere un governo a 7 mesi dal voto naturale in un momento delicatissimo per il paese, tra caro energia, Pnrr, guerra e problematiche sotto gli occhi di tutti.
E tra coloro che hanno fatto cadere il governo ci sono anche gli alleati del Movimento 5 Stelle, o meglio ex alleati a livello nazionale. "E' stato un gesto di irresponsabilità, fin dalle prime ore è stato deciso che con loro l'alleanza nazionale finiva lì", ma all'opposizione a livello locale si resta insieme. "Io parlo di Regione Liguria: stiamo lavorando con lista Sansa, Linea Condivisa e il Movimento 5 Stelle ed è una opposizione molto costruttiva che porta sicuramente a dei risultati". Nell'ultimo consiglio regionale proprio il Pd ha presentato diversi emendamenti sul bilancio "che deve essere molto più lungimirante".
"Io coi colleghi dei 5 Stelle ho un grandissimo rapporto, ma pensando al futuro in cui anche qua dobbiamo creare il cosiddetto campo largo, oggi non vedo i 5 Stelle con il Partito Democratico. Penso che l'avventura con il Movimento per quanto mi riguarda è finita"
A livello nazionale, è ancora tutto da vedere quale sarà l'assetto con cui presentarsi alle urne del 25 settembre. "Stiamo costruendo, senza chiudere la porta a nessuno: il nostro avversario è la destra". L'invito di Letta ad una politica più vicina al territorio rispecchia l'esperienza di Armando Sanna che, dopo essere stato sindaco di Sant'Olcese, anche nel suo lavoro in Regione è comunque attento al costante dialogo coi cittadini. Anche perché "soltanto così si combatte l'astensionismo".
Ancora presto, invece, per sapere chi del Partito Democratico si candiderà per rappresentare la Liguria a Roma. Al massimo 15 anni (tre mandati) di fila in Parlamento e non essere sindaci di comuni con più di 20 mila abitanti, a meno che non si chieda una deroga: sono questi alcuni dei requisiti stabiliti nel corso del vertice nazionale per presentare le proprie candidature. Una deroga già prevista per il regolamento è quella concessa "automaticamente" e "coloro i quali ricoprono o abbiano ricoperto la carica di Segretario nazionale, di presidente del Consiglio dei ministri e di ministro della Repubblica". E' stato dato mandato alle segreterie regionali di iniziare a fare un percorso per individuare i candidati, anche se i tempi sono molto stretti ed è importante trovare profili giusti, dato che con "la diminuzione dei parlamentari per la nostra regione comporterà numericamente una minor rappresentanza della politica ligure a Roma", ricorda Sanna.
"Speriamo di avere almeno territorialità nella scelta delle candidature"