ROMA - Enrico Letta lancia la volata verso le elezioni del 25 settembre. Il segretario del Pd durante la direzione nazionale del partito si autocandida a 'front runner' del centrosinistra: "La scelta è fra noi e Meloni" dice chiaramente. La questione della premiership in caso di vittoria del fronte è tutta aperta. Mentre il leader di Azione Carlo Calenda cerca una intesa proprio col Pd e con Italia Viva di Matteo Renzi spinge per Mario Draghi a Palazzo Chigi in caso di vittoria, Letta spiega che bisogna "derubricare questa assurda discussione della premiership" e non imitare quanto accade nel centrodestra.
E proprio nel centrodestra in queste ore si consuma la discussione più accesa per trovare una quadra. Giorgia Meloni, forte del pacchetto di voti che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d'Italia, spinge per la candidatura a premier. Silvio Berlusconi è decisamente più cauto e dice chiaramente che "Meloni spaventa, con lei potremmo perdere" mentre il leader della Lega Matteo Salvini spinge forte sul programma con il tema dei migranti di nuovo al centro dell'agenda. Oggi un vertice a Montecitorio tra i tre leader per trovare una mediazione che non appare semplicissima in questa fase.
Una lista di sindaci potrebbe invece andare in 'aiuto' di Luigi Di Maio con un sostegno civico. Per ora solo incontri preliminari e ancora nulla di definito. Il fronte del centro cerca una sua dimensione e un collocamento preciso all'interno dello scenario nazionale in vista delle politiche di fine settembre. La campagna elettorale però è ormai partita e il tempo stringe su tutti i fronti.
Giovanni Toti, leader di Italia al centro e governatore di Regione Liguria placa le polemiche sorte nel pomeriggio relative a una possibile tensione all'interno delle forze politiche che compongono la maggioranza di via Fieschi. Alla fine un comunicato sottoscritto da assessori e consiglieri chiude la questione e allontana i dubbi di crisi interne.
Nel comunicato si legge: "In merito all'agenzia di stampa relativa a contatti intercorsi tra “3-4 consiglieri” della Lista Toti Liguria con Lega e Fratelli d'Italia, per una presunta disponibilità a lasciare il partito in caso di alleanza con i progressisti, gli assessori e tutti i consiglieri del gruppo regionale smentiscono con forza tale ricostruzione e confermano che non vi è alcuna intenzione di lasciare il movimento del Presidente Toti al quale confermano piena fiducia qualsiasi sia la decisione che prenderà sulle alleanze alle prossime elezioni politiche". Un comunicato sottoscritto dagli assessori Ilaria Cavo, Giacomo Giampedrone e Marco Scajola e dai consiglieri Anzalone, Boitano, Bozzano, Cerri, Cianci, Lauro, Menini e Vaccarezza.