RAPALLO - Rapallo prima di tutto: per il sindaco Carlo Bagnasco l'amore e la dedizione per la sua città è venuto prima della possibilità di presentarsi alle prossime elezioni politiche del 25 di settembre. Il coordinatore ligure di Forza Italia ha trascorso gli ultimi giorni tra gli appuntamenti istituzionali del suo comune - dove ha partecipato alla rassegna "Rapallo Protagonisti" in occasione dell'incontro con l'archistar Michele De Lucchi per raccontare i futuri progetti che vedranno un nuovo volto per la perla del Tigullio - e i 'bollenti' incontri romani, non soltanto per le temperature calde di questi giorni, ma anche per la difficoltà di delineare una campagna elettorale in piena estate e con poche settimane per presentarsi davanti al voto degli italiani.
A Primocanale racconta che dopo ore sofferte, ha prevalso la volontà di proseguire il suo operato da primo cittadino anche perché "abbiamo 70 cantieri aperti e il territorio ha bisogno di me: i miei concittadini me lo chiedevano e li ringrazio per le centinaia di telefonate e i messaggi di queste ore". Sostegno che è arrivato anche da tanti colleghi "ho sentito il presidente Silvio Berlusconi, altri coordinatori di Forza Italia regionali, in questi giorni ho davvero sentito mezza Italia".
Ma manca all'appello un grande assente: "Non mi ha ancora chiamato il governatore Giovanni Toti. Io gli ho mandato un messaggio WhatsApp e non mi ha risposto, ma sono ore concitate per tutti e comprendo benissimo. Auspico che presto ci sentiremo, come so che già sta accadendo tra lui e Fratelli d'Italia e la Lega, anche perché credo sia opportuno fare il punto".
E già nel corso dell'incontro con De Lucchi il sindaco aveva tenuto a ribadire il suo impegno nei confronti della sua città e la concretezza della politica amministrativa. Del resto sul tavolo di questo secondo mandato, partito nel 2019, ci sono ancora tanti progetti che Bagnasco vuol vedere realizzati. "Questa caduta del governo ha destabilizzato la politica, mi sono trovato davanti ad un bivio, ma è prevalso il senso di responsabilità per i miei cittadini, per la mia giunta che mi ha dato tanta fiducia e per i miei consiglieri che ringrazio". Tante le attestazioni di affetto sui social network dei tanti che lo sostengono. "Ho preferito la mia poltrona più scomoda rispetto ad una magari più comoda e di ambizione personale, poi il futuro se vorrà mi potrà riservare altre chance".
Bagnasco riconferma quanto detto nei giorni scorsi, sostenendo che alle urne è importante presentarsi uniti e coesi: "Spero davvero che la Liguria, con l'esperienza di questi mesi sia in Regione sia alle amministrative possa essere un modello e possa veder riconfermata la formula 'squadra che vince non si cambia'".
Sono comunque ore difficili a livello nazionale per il partito di Silvio Berlusconi, che conta sette addii da quando il voto in Senato sulla fiducia a Mario Draghi ha creato una spaccatura tra i ministri, alcuni Deputati e senatori e la linea adottata in appoggio agli alleati della Lega. Non sono soltanto le posizioni del governatore di Regione Liguria Giovanni Toti e i suoi movimenti al centro a creare tensioni nella coalizione di centrodestra, ma anche le divergenze sulla premiership.
Berlusconi ha infatti espresso qualche timore nei confronti di presentare Giorgia Meloni com'è possibile candidata premier, d'altro canto la leader di Fratelli d'Italia richiede chiarezza prima di parlare di una coalizione di centrodestra. Su questo il coordinatore ligure Bagnasco ha invece commentato: "ho avuto la fortuna di conoscere Giorgia Meloni e ho avviato anche con lei un percorso politico per cui non ritengo assolutamente che non sia adatta a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio, anzi ne avrebbe tutte le possibilità."