ROMA - Per sciogliere il nodo si aspetta la settimana prossima ma nel frattempo Italia al centro presenta il suo programma politico in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. E lo fa nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
"La campagna elettorale è entrata nello spirito più polemico. Credo che sia sbagliato affrontare la campagna elettorale come se fossimo nel 1948. Forse sarebbe opportuno iniziare a ragionare anche in termini di alleanze sulle cose da fare per il Paese che è quello che interessa agli italiani" spiega il leader di Italia al centro Giovanni Toti. Le liste elettorali con i candidati sono quasi pronte spiega Gaetano Quagliariello ma il partito del governatore ligure guarda strettamente al programma e non apre e non chiude le porte a nessuno. "Con Calenda abbiamo diversi punti comuni ma ancora non ho capito come si strutturerà quell'offerta politica, non mi è chiaro cosa farà Carlo e cosa Italia Viva. Con alcune forze della coalizione che il segretario Letta sta mettendo assieme abbiamo visioni molto distanti" precisa Toti.
"Faremo partite il confronto con tutte le forze politiche a partire da questo programma e dai problemi reali del Paese - precisa ancora Toti -. In Italia succede che la crisi energetica si affronta nei talk show e poi qualcuno protesta perché non vuole i rigassificatori davanti a casa. Il tema dei rifiuti diventa virale con i cinghiali che mangiano e le immagini che fanno il giro del web e poi qualcuno non vuole il termovalorizzatore a Roma ma noi servirebbero molti di più". Nel corso del suo intervento anche la citazione di una grande opera in progetto come la nuova diga foranea di Genova a rimarcare l'importanze delle infrastrutture così come la questione del raddoppio ferroviario del Ponente ancora mancante in Liguria. Proprio il modello Genova è quello preso a riferimento
La visione atlantista a sostegno dell'Unione europea e la condanna alla Russia di Putin servono a spazzare ogni dubbi su quale parte della visione internazionale si schiera Italia al centro. Concretezza e pragmatismo i due aggettivi più usati per definire il programma.
"A ogni punto corrispondono dei disegni di legge - spiega Quagliariello -. Questo programma lo abbiamo fatto prima di aver completato le liste, che sono a buon punto, ma perché riteniamo che i programmi vengano prima. La scelta di non fare un programma esaustivo nasce dal fatto che questo programma e queste idee si debbano integrare con le idee e i programmi di quelli dello schieramento che noi sceglieremo la prossima settimana nel corso della riunione dei nostri organi di partito".
Attenzione alle politiche energetiche, alla difesa, al debito pubblico. "Il mercato deve essere guidato ma non può essere stuprato. Uno stato è tanto più sovrano quanto più controlla il suo debito pubblico. I crediti dello Stato devono essere esigibili da parte delle aziende - spiega Quagliariello che non lesina critiche al sistema del superbonus al 110% - se si supera il costo del pagamento dell'opera è evidente che si creano delle distorsioni insuperabili".
E poi il reddito di cittadinanza definito "un fallimento". Qui la proposta è quella di un 'reddito di resilienza' "che tenga conto della condizione del singolo e della sua volontà di operare in situazioni difficili dal punto di vista del mercato e territoriale in modo che un aiuto possa creare lavoro e anche valore aggiunto" precisa ancora Quagliariello.