Ultime battute per la campagna elettorale in vista delle elezioni di domenica 25 settembre. A mezzanotte scatta infatti il silenzio elettorale: nel giorno precedente le votazioni vengono interrotti e vietati comizi e ogni tipo di propaganda, in segno di rispetto verso gli elettori e per dar loro la possibilità di riflettere senza interferenze sulla scelta di voto.
Il silenzio elettorale viene da lontano, lo prevede una legge dell'aprile 1956. E proprio l'età di questa legge pone il problema di un vuoto normativo, quello sulla pubblicità sui social network. Se le piazze si fermano, Facebook, Instagram, Twitter e TikTok continuano a parlare e diventano le piazze virtuali dove ancora tutto è concesso.
Non poco se pensiamo che ogni candidato ha più profili e usa tutti i canali per promuovere la sua candidatura, così come ormai oltre la metà degli italiani ammette di informarsi sulla politica direttamente dalle pagine social.
A Genova giovedì si è chiusa la campagna del centrosinistra, venerdì 23 tocca al centrodestra: stesso orario e stesso luogo per le due coalizioni che hanno scelto il tardo pomeriggio in pieno centro, largo XII Ottobre. Scelta diversa per il Movimento 5 Stelle che all'alba di venerdì è partito in pullman verso Roma, per partecipare alla chiusura nazionale della campagna. Chiusura a Chiavari invece, nella serata di giovedì, per Raffaella Paita e per i candidati del terzo polo di Azione e Italia Viva.
E dopo 24 ore di silenzio, alle 7 di domenica 25 si apriranno i seggi: si voterà per eleggere alla Camera e al Senato 15 tra deputati e senatori. Sedi di seggio aperte fino alle 23 e a ruota subito lo spoglio.