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Politica

Il taglio dei Parlamentari risparmia La Spezia: quattro eletti per 219 mila abitanti e rappresentativi dei maggiori partiti nazionali.
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di Emanuela Cavallo

LA SPEZIA - Se il Ponente si lamenta della scarsità di rappresentanti, la provincia spezzina continua a sorridere portando a Roma ben quattro parlamentari, di cui tre donne: Stefania Pucciarelli, senatrice e sottosegretario alla Difesa, per la Lega; la new entry Maria Grazia Frija per Fratelli d'Italia, attuale vice sindaco nel comune capoluogo, Raffaella Paita, renziana, eletta nel Lazio a traino di Calenda, e Andrea Orlando, ministro del lavoro, per il Partito Democratico.

Nella scorsa legislatura i parlamentari spezzini erano cinque: l'esperto dem Andrea Orlando, eletto alla Camera dei deputati nel collegio proporzionale di Parma; Raffaella Paita, capogruppo in Regione Liguria del Pd, ed eletta a Montecitorio nel proporzionale della Liguria, passata poi a Italia Viva; Manuela Gagliardi, deputato del centrodestra e punto di riferimento dei totiani sia Roma che alla Spezia; Stefania Pucciarelli al Senato e Lorenzo Viviani alla Camera, entrambi leghisti. Viviani, candidato nel proporzionale in Veneto, nonostante le ottime possibilità date dal collegio, si è scontrato con il risultato dei suoi alleati Fratelli d’Italia, che qui come altrove hanno ampiamente superato i leghisti, e, dunque, non è passato.

Nonostante il calo del numero dei parlamentari gli spezzini hanno conservato una certa importanza politica. Non va dimenticato che in passato hanno avuto un peso pari a quello genovese per alcune legislature. Il record di spezzini si ebbe nel 1987 con otto parlamentari: Aldo Giacché (Pci-Pds), Gianfranco Mariotti (Psi), Antonino Pagani (Dc), Luigia Cordati (Pci-Pds), Giorgio Bogi (Pri) Luciano Faraguti (Dc), Luigi Grillo (Dc) e Pietro Zoppi (Dc). Secondo un’inchiesta giornalista di quegli anni La Spezia era la città che aveva il maggior peso elettorale rispetto alla popolazione. 

Gli spezzini chiamati a far parte del Consiglio dei ministri sono due. Giorgio Bogi divenne ministro per i rapporti con il parlamento nel 1997-98 nel governo Prodi, seguito da Orlando che ha già ricevuto tre incarichi ministeriali: all’ambiente nel governo Letta, ministro della Giustizia nel governo Renzi-Gentiloni e ministro del lavoro nel governo Draghi. A Bogi e Orlando, si può aggiungere il nome di Enrico Ferri, nato alla Spezia, che divenne ministro dei lavori pubblici 1988-89 nel Governo De Mita. Ma il suo impegno politico si radicava maggiormente nella vicina Toscana.

La Spezia vanta una dote politica che, evidentemente, nonostante i mutamenti partitici e istituzionali, i rappresentanti del levante ligure conservano, come confermato del resto dalla presidenza della Regione Liguria in mano da due legislature a Giovanni Toti, residente ad Ameglia.

 

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