GENOVA - Come anticipato a Primocanale nei giorni scorsi (leggi qui) Valentina Ghio è pronta a rimettere il suo mandato da segretario regionale del Pd. Lo ha ufficializzato stamattina nel corso della Direzione ligure del partito, durante la quale ha però anche rivendicato i buoni risultati ottenuti in Liguria alle ultime elezioni
“Capisco le critiche - ha detto - ma la nostra regione è una delle poche dove si è verificata una inversione di tendenza rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale. Il centrodestra da noi è apparso più in difficoltà e il Pd ha eletto un numero di parlamentari maggiore rispetto a quanto successo nel 2018. E anche in termini percentuali abbiamo fatto un risultato superiore alle aspettative. Non mi sottraggo comunque alle mie responsabilità e anche in nome di quel percorso di rinnovamento del partito di cui si parla a livello nazionale – ha spiegato Ghio a Primocanale, subito dopo il vertice di oggi – sono pronta a fare un passo indietro”.
Una Direzione regionale, quella di oggi, iniziata con una serie di considerazioni sul voto nazionale e sul ruolo del gruppo dirigente. Le critiche maggiori sono state rivolte al massimo esponente ligure, il ministro Andrea Orlando. Sono stati i più giovani a rimarcare che anche lui ha responsabilità proprio per il suo ruolo nazionale. Critiche sono arrivate anche dagli “orlandiani” stessi, come Guglielmo Caversazio, 25 anni di Santa Margherita (è stato anche candidato sindaco nel 2019) che ha sottolineato, tra l’altro, come da tempo sia assente dal territorio: “Anche oggi, perché non partecipa a questa Direzione? Mi aspettavo di vederlo”, ha chiesto. “E’ impegnato a Bologna alla chiusura del Congresso Uil”, ha risposto non senza imbarazzo la stessa Ghio. In serata lo stesso Orlando spiega a Primocanale: "Ero disponibile a partecipare alla Direzione convocata sabato scorso, poi rimandata per un infortunio occorso a Valentina Ghio. Questo sabato mi ero già impegnato a partecipare al congresso della Uil per cui avevo chiesto di spostare la Direzione alla prossima settimana, ma non è stato possibile".
I più agguerriti contro la segreteria regionale sono stati i dirigenti imperiesi, il cui territorio è stato fortemente penalizzato dalle candidature alle politiche del 25 settembre scorso, e quelli genovesi. “Per me questa segreteria regionale ha interrotto il suo mandato il 16 agosto scorso quando abbiamo chiuso le liste e Valentina si è candidata - ha detto Alessandro Terrile - Nulla contro, ma se decidi di diventare parlamentare non puoi più guidare il partito sul territorio”.
Anche Simone d'Angelo, segretario genovese, ha spiegato che "serve un punto di chiarezza per ripartire, sulla base di numeri ottenuti in Liguria". "Dobbiamo saperci rinnovare nelle idee oltre che nella classe dirigente per tornare a essere credibili con gli elettori. Uno dei problemi più grossi che abbiamo è che purtroppo la nostra dinamica politica si esaurisce nei gruppi parlamentari. Non c’è una dimensione politica che possa espandersi sui territori. Si esaurisce a quel livello e limita la discussione, contribuendo a favorire correntismo e posizionamenti personali".
Alla luce della discussione di oggi, Valentina Ghio si è impegnata a avviare un confronto con i 5 segretari provinciali per poi convocare l’Assemblea regionale del partito. Arriverà dimissionaria? “Lo vedremo - dice a Primocanale - io ho messo a disposizione il mio mandato. Sono consapevole serva un segretario a tempo pieno, ma per individuarlo dobbiamo fare un percorso che tuteli quanto fatto fino a oggi e che porti avanti le nostre battaglie contro l’attuale maggioranza che governa la Regione, evidenziando i punti deboli, la sanità in primis”.
Sarà l’Assemblea del Pd, quindi, a decidere le sorti della segreteria. Se si troverà un nome condiviso in un mese il Pd ligure avrà un nuova segreteria, altrimenti dovrà essere convocato il Congresso regionale.
Fuori dai microfoni sono in molti a sottolineare come a Ghio oggi non interessi più fare il segretario regionale. “Non lo ha mai fatto - dice qualcuno - Basti vedere quante iniziative ha organizzato: nessuna”. I più critici vanno oltre: “Probabilmente fare il segretario le è servito per candidarsi a Roma. Nulla di male, sia chiaro, ma nel Pd ormai sembra che chi fa il sindaco ed è in scadenza di mandato, come nel caso di Valentina, ci sia la necessità di ricollocarsi prima ancora di rimanere senza un ruolo. Anche stavolta è andata così, ma non è il modo per gestire un partito che vuol tornare a vincere”.
Insomma, in vista del percorso che dovrà portare al dopo Ghio, non mancano i veleni.