GENOVA - "Nulla in contrario, ma se si vogliono fare le primarie per scegliere il segretario regionale del partito, bisogna prima cambiare lo Statuto". Lo dice a Primocanale Valentina Ghio, l'attuale segretario ligure del Pd, dopo che il consigliere comunale di Genova Cristina Lodi ha aperto il dibattito sui criteri di scelta della nuova classe dirigente.
"Se a livello nazionale è stato deciso di fare un Congresso con primarie aperte, perché non si fa lo stesso in Liguria?" ha chiesto Lodi. (LEGGI QUI)
Interpellata da Primocanale, Ghio, segretario uscente, spiega: "Mi sono resa disponibile ad aprire una nuova fase che sulla base delle attuali regole statutarie vuol dire o un nuovo gruppo dirigente in Assemblea che porti avanti il lavoro di rinnovamento avviato alcuni mesi fa, o un nuovo Congresso. Il Congresso costituente nazionale che si concluderà a marzo con le primarie per l'elezione del segretario nazionale apre senza dubbio diverse riflessioni anche per il nostro percorso - aggiunge Ghio - ma al momento non sappiamo se a cascata riguarderà anche l'elezione dei segretari sia regionali che di federazione. Entro metà novembre è prevista una Assemblea nazionale che dovrebbe dare queste indicazioni".
In Liguria, infatti, lo statuto del Pd non prevede le primarie per la scelta del segretario dopo che all'ultima elezione, quella che ha portato proprio alla nomina di Valentina Ghio, all'epoca candidato unitario, era stato scelto a maggioranza di far votare solo i membri dell'Assemblea regionale. "Fu l'area orlandiana [quella che fa riferimento a Andrea Orlando, ndr] a voler cambiare lo statuto in questa direzione - precisa Cristina Lodi - Oggi visto che dalla stessa area a livello nazionale è arrivata l'indicazione di fare le primarie aperte, si applichi lo stesso criterio a livello regionale. Lo statuto si può cambiare, basta volerlo. Bisogna tornare a coinvolgere tutto il popolo del centrosinistra e non limitare certe decisioni alle solite persone, nelle solite stanze".