GENOVA - Alle 15.30 di oggi al quarto piano del Palazzo del Tribunale si troveranno 21 cittadini che ritengono che Marco Bucci non potesse essere candidato sindaco alle ultime elezioni, (che poi ha vinto al primo turno con oltre il 55% dei consensi), in quanto Commissario sulle opere collegate al crollo del Ponte Morandi. I 21 tra cui l’ex presidente del tribunale Claudio Viazzi, l’ex Rettore Paolo Comanducci, Ermete Bogetti ex presidente della Corte dei Conti, sono difesi dall’Avvocato Montarsolo. Dall’altra parte ci saranno il sindaco Bucci e il suo avvocato vice sindaco Pietro Piciocchi.
Sarà il collegio giudicante a emettere la sentenza presumibilmente entro domani mattina che potrebbe vedere tre soluzioni: la decadenza del sindaco per ineleggibilità e del consiglio comunale, l’accoglienza della tesi difensiva che ritiene che Bucci non sia commissario “semplice” ma “commissario straordinario” e che questa differenza sia sostanziale perché non sarebbe ricompresa nei casi di ineleggibilità. Come ultima ipotesi il collegio giudicante potrebbe rimandare tutto alla Consulta per una interpretazione.
A sentire le voci di corridoio e anche autorevoli pareri di avvocati amministrativisti la vicenda è molto complessa e delicata, insomma non sarà una passeggiata per il sindaco Commissario Marco Bucci ne per il suo avvocato vice sindaco.
La vicenda fu tirata fuori per primi da noi con un’analisi fatta il 9 settembre del 2021 ma in modo preventivo rispetto proprio alla nomina a Commissario che ritenevamo fosse da evitare. Bucci era commissario in scadenza, di fatto colui che gestisce tutte le opere e i fondi arrivati a Genova e collegati al crollo del Ponte Morandi, e il Governo doveva nominare il nuovo commissario con durata di un anno.
La nomina avvenne poi a fine ottobre e ben prima, appunto il 9 settembre, ci domandammo se Bucci qualora rinominato commissario avrebbe potuto o meno candidarsi a sindaco stante le normative vigenti. Sia chiaro, un sindaco può certamente essere nominato commissario, ma l’attuale normativa non consentirebbe il contrario e cioè che un Commissario non può candidarsi a Sindaco. In discussione pertanto non c’è’ ovviamente tutto il mandato dal 2018 ma la candidatura alle ultime elezioni del settembre 2021 e questo mandato.
Di fatto se Bucci non fosse stato nominato commissario nell’ottobre 2021 non ci sarebbe stato nessun problema o se si fosse dimesso prima della candidatura e ora avrebbe potuto essere nominato Commissario perché le elezioni sono passate e lui ormai è il Sindaco.
La posizione del suo difensore Piciocchi è che Bucci sia stato nominato “Commissario Straordinario” e che questo ruolo sia diverso dal “commissario semplice” e pertanto non sia ricompreso nelle normative sulla ineleggibilità.
In un momento così delicato della vita di tutti i cittadini anche questa situazione di incertezza sull’amministrazione della città è sicuramente un motivo in più’ di preoccupazione di possibile periodo dove tutto si potrebbe bloccare al di là della legittimità’ dell’azione giudiziaria ci si può domandare sulla opportunità di farla.
Attendiamo la sentenza per capire che cosa potrà accadere compresa l’ipotesi di andare a nuove elezioni nella primavera del 2023 qualora il Sindaco dovesse decidere, in caso di sconfitta di non fare appello.
Non pensiamo certo che questo sarebbe un bene per Genova.