"Scontiamo un silenzio in cui non si fa nulla. E' questo è inaccettabile nonostante la vicinanza dimostrata da Regione Liguria". Lo dice il presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia Genova 1 Ponente, Enrico Talassano, in riferimento alla situazione della peste suina attraverso l'appennino ligure piemontese.
"Ad oggi, dopo quasi 11 mesi dall’inizio dell’epidemia, viene richiesto di procedere all’attività di depopolamento della specie cinghiale senza che vengano fornite prescrizioni di biosicurezza attuabili nella pratica e che permettano, quindi, di svolgere tale attività in maniera corretta e sicura. La normativa vigente prevede, inoltre, che ogni cinghiale abbattuto in zona di restrizione II venga, una volta analizzato, anche se negativo a peste suina, portato all’inceneritore con un costo per la comunità di circa 500 euro. A parte lo spreco considerevole di denaro pubblico, fatto tutt’altro che indifferente, quello che di fatto impedisce l’inizio dell’attività venatoria risulta essere la normativa che regola le fasi del trasporto dell’animale dal luogo dell’abbattimento fino alle strutture di proprietà delle squadre dove la ditta incaricata dello smaltimento procederebbe al ritiro. Tali regolamenti prevedono che nel bosco le spoglie dei cinghiali vengano trasportate in sacchi o contenitori di plastica mantenuti integri. Nei nostri territori ciò non è ragionevolmente possibile. Il suggerimento dei cacciatori, di posizionare la spoglia nei sacchi almeno non appena giunti su un punto dove può essere ragionevolmente gestita, è stato inascoltato. Inoltre le spoglie devono essere caricate su nostre automobili che una volta identificate, non possono più lasciare l’area di restrizione II, anche a trasporto concluso e dopo aver disinfettato il mezzo dentro e fuori l’abitacolo. Un vincolo tale non necessita di commenti" spiegano i cacciatori.
Poi, la questione della rete che deve proteggere la zona critica rispetto alle autostrade e alle principali strade d'entroterra: "I lavori dovevano essere completati ad agosto, mancano ancora diverse decine di chilometri perché non ci sarebbero più fondi".