ROMA - Riformare la Costituzione e rendere ufficiale il ruolo della Conferenza delle Regioni: è una delle richieste del presidente della Liguria Giovanni Toti che oggi ha partecipato, a Roma, a un incontro sul tema delle autonomie regionali con il ministro Roberto Calderoli.
“La Conferenza delle Regioni – ha detto Giovanni Toti – ha avuto un ruolo decisivo nell’affrontare la pandemia da Covid 19, seppure sia al momento un ente non riconosciuto. Sul modello della Germania, dove il Lander hanno la propria Camera, il Bundesrat, anche in Italia è necessario avviare questo percorso di riforma per dare piena attuazione al concetto di autonomia che pure la nostra Carta prevede”.
Toti ha riconosciuto che questo progetto, trattandosi di una riforma della Costituzione, preveda necessariamente diversi passaggi, ma ritiene altresì che sia decisivo per migliorare la gestione del Paese. “Se l’Italia va a due o tre velocità – ha aggiunto il governatore – non è certo per colpa dell’autonomia quanto, piuttosto, di un male interpretato centralismo che spesso sbaglia gli investimenti”.
Sull’incontro con il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Calderoli, Toti si è mostrato positivo: “E’ stato un primo giro di opinioni, nessuna regione, al netto di qualche polemica di stampa e delle rispettive diverse sensibilità, si è sottratta al confronto. Non siamo entrati nel merito della questione, anche perché attendiamo che il ministro formalizzi le sue proposte, a quel punto le discuteremo nel dettaglio. Per quanto mi riguarda quando l’autonomia sarà compiuta sarà comunque troppo tardi”.
Il presidente ha poi ricordato quali siano i punti fondamentali delle richieste liguri: “Punteremo molto sulla logistica, sulla rete dei trasporti, sulla portualità e tutto quello che ci consentirebbe di competere con Anversa, Amburgo, Rotterdam. Sono i nostri grandi concorrenti e in alcuni casi hanno porti regionalizzati, se non addirittura municipalizzati. Stiamo parlando di una maggiore autonomia nelle entrate, nella decisione di spesa, nelle regole – ha aggiunto il presidente Toti – ma anche di una maggiore responsabilità per le classi dirigenti del territorio in grado di poter godere di un margine di autonomia che possa mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità. Con un’autonomia più potente le classi dirigenti di quelle regioni verranno poi giudicate su quanto fatto o meno; è chiaro che servirà un percorso: passeremo dal costo storico a definire i costi standard per arrivare al decreto sul federalismo fiscale che prevede che le Regioni partecipino effettivamente e attivamente agli equilibri di bilancio ma anche alla ripartizione delle entrate fiscali. Da lì bisogna ripartire con una seria autonomia. Noi oggi stiamo cercando di dare al nostro Paese un edit superiore, delle plusvalenze per i cittadini”.