Di fronte agli annunciati provvedimenti governativi per attenuare il rialzo del costo della vita dovuto alla fiammata inflazionistica destinata a non spegnersi in tempi brevi, il presidente della Regione Liguria e capo di "Italia al Centro" Giovanni Toti fornisce un "consiglio non richiesto" al governo appoggiato dai suoi parlamentari.
"Ridurre l’Iva su pane e latte - considera Toti sul suo profilo Facebook - porterà un beneficio economico minimo alle famiglie, visto che si applica già l’aliquota più bassa, e un discreto costo per lo Stato. Ma soprattutto porterebbe un beneficio uguale per tutti: lo sconto al litro di latte o al chilo di pane si applicherebbe infatti al più povero dei lavoratori e al più ricco degli industriali, in modo identico. Credo che entrambi preferirebbero avere quello sconto fiscale in busta paga: il lavoratore pagherebbe meno tasse e metterebbe più soldi in tasca proporzionalmente al suo stipendio, mentre il datore di lavoro pagherebbe meno oneri e magari potrebbe assumere un lavoratore in più, oltre a produrre in modo più competitivo".
L'esponente centrista dice la sua anche sul ventilato superamento della legge Fornero. "Prima di anticipare l’età pensionabile a un sessantenne, salvo rarissimi casi, sarebbe bene investire quei soldi nel sistema socio-sanitario. La nostra sanità infatti è una delle più povere d’Europa. Il sessantenne oggi, spesso, ha dei genitori ancora vivi, ottantenni che non hanno un’assistenza sociale, sanitaria, domiciliare indispensabile a un Paese che è tra i più vecchi del continente e continua a invecchiare. Quindi semmai chiediamo di lavorare un giorno in più ma portiamo il Pil investito in sanità ai livelli degli Stati più organizzati. E le casse dello Stato ci guadagnerebbero in entrambi i casi”.