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Politica

Sarà "Coraggio Pd", la piattaforma lanciata dall'europarlamentare spezzino, a definire la linea: se scendere in campo direttamente o appoggiare uno dei candidati presenti
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di Davide Lentini

GENOVA - La candidatura di Stefano Bonaccini, annunciata ieri, alle primarie per diventare segretario del Pd ha scombussolato le carte di chi all'interno del partito stava valutando la stessa mossa. Bonaccini ha anticipato tutti, ufficializzando la sua discesa in campo subito dopo che l'Assemblea nazionale del partito ha fissato date e regole per arrivare al dopo Letta. In molti ora si chiedono cosa faranno i liguri Andrea Orlando e Brando Benifei, che stavano pensando a loro volta di potersi candidare. Lo faranno o appoggeranno una delle candidature sul tavolo?

Proprio lo spezzino Benifei, europarlamentare del Pd e fondatore delle piattaforma "Coraggio Pd", cerca di fare chiarezza: "Oggi mi occupo del mio lavoro parlamentare e della fase costituente del nuovo Partito Democratico, che lanceremo insieme al segretario Enrico Letta il 28 novembre a Bruxelles - scrive su Facebook - Ma non mi sottraggo al dibattito sul congresso: nelle prossime settimane ci saranno iniziative della nostra piattaforma in molte regioni e poi un nuovo grande appuntamento di carattere nazionale il 18 dicembre a Milano. Prenderemo così tutti insieme le necessarie decisioni in vista del congresso di gennaio".

Insomma, in quella data Coraggio Pd, formata per lo più da giovani amministratori locali che secondo Benifei rappresentano già oggi il nuovo Pd, quello lontano dai salotti romani, deciderà la linea: se scendere in campo direttamente o se appoggiare uno dei candidati già pronti a correre alle primarie. Tra di loro la scelta più plausibile potrebbe essere quella di sostenere Elly Schlein. Sempre, appunto, che non sia lo stesso Benifei a correre.

"Personalmente - aggiunge - sono impegnato per un partito con un’identità propria senza fascinazioni per Conte o indulgenze per Renzi, che abbia nel pluralismo una forza e non un limite e trovi la sua radice nel mondo del lavoro e la sua prospettiva nei socialisti e democratici europei.
Facciamo il massimo sforzo per aprire il Partito Democratico a nuove energie e per valorizzare quelle fondamentali che abbiamo già, costruendo così la vera alternativa a questa destra che fa la destra".