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Politica

A scatenare la polemica la delegata imperiese Desiree Negri: "La politica di Meloni ha peggiorato la situazione". "Paradossale dare la colpa a un Governo appena insediato" risponde il senatore di Fratelli d'Italia
1 minuto e 30 secondi di lettura
di Davide Lentini

IMPERIA - Il caso scoppia a Napoli, dove Desiree Negri, delegato per la provincia di Imperia di Azione, partecipa all'assemblea nazionale del partito guidato da Carlo Calenda. E in quell'occasione attacca la politica del Governo Meloni in fatto di immigrazione. "A Ventimiglia - dice Negri - stiamo subendo le conseguenze delle scelte di questo esecutivo: le code alla frontiera con la Francia sono sempre lunghissime a causa dei controlli a tappeto della gendarmeria francese.  E se da una parte i frontalieri devono partire all’alba per riuscire a arrivare al lavoro in tempo, dall'altra la situazione dei migranti bloccati alla frontiera non migliora. Anzi, continuano a essere senza un centro di accoglienza, lasciati in mezzo alla strada senza dignità".

Parole dure, portate all'attenzione proprio di Carlo Calenda e del suo vice in Azione, Enrico Costa, a cui replica dopo poco Gianni Berrino, imperiese, senatore di Fratelli d'Italia: "Capisco che dopo la partecipazione all’assemblea nazionale di Azione l’esponente locale Desiree Negri voglia andare alla ribalta della politica, ma addossare la colpa della situazione di Ventimiglia ad un governo insediato poco meno di un mese fa risulta paradossale - spiega Berrino - La situazione di Ventimiglia è oramai nota da anni e fortunatamente con il governo Meloni, che ha posto fermamente il problema all'Unione Europea, i risultati li avremo a breve".

"Pare assurdo - aggiunge Berrino - che proprio un esponente della politica del ponente prenda le difese del governo francese anziché di tutelare gli interessi nazionali, rispetto a quello che sta accadendo al confine con la Francia. E colpisce che Azione possa vedere nel centro migranti la soluzione al problema di quelle persone che a Ventimiglia non ci arrivano per rimanerci bensì per passare il confine e che, per i respingimenti continui della Francia. rischiano la vita pur di passare la frontiera".