ROMA - "La manovra del Governo Meloni non è una manovra improvvisata. È una manovra che esprime in modo compiuto un’idea di società. La donna merita maggiori tutele se è madre ed in funzione del numero dei figli. Il lavoratore dipendente deve pagare più tasse degli altri lavoratori. Lo Stato mostra indulgenza con chi evade, ma non con chi è povero. Se è povero la colpa è sua. Punto".
Dalle sue pagine social l'ex ministro del lavoro e oggi deputato del Pd, Andrea Orlando, critica duramente così la manovra economica approvata nella notte dal Consiglio dei Ministri e illustrata questa mattina da Giorgia Meloni.
Orlando non attacca solo il Governo: "Si troveranno significative convergenze con i meritocratici alle vongole disseminati anche nell’opposizione, politica e mediatica - spiega - La manovra dice soprattutto che se una persona è disoccupata, la colpa è sua. Non importa se ha solo la licenza elementare e vive in una regione con il 40% di disoccupazione. Infatti, si cancella la disoccupazione involontaria per legge. Nulla sul lavoro povero, né salario minimo, né regole sulla contrattazione. Nulla per chi nei prossimi anni andrà in pensione con contribuzioni ridicole, una priorità che era emersa e condivisa nel confronto con i sindacati nei mesi scorsi, in vista della prossima legge di bilancio (lo dico per quelli che sono sempre pronti a dire "ah le buone idee vi vengono da quando siete all’opposizione")".
"Non è una manovra improvvisata - conclude l'esponente del Pd - È una manovra lucidamente reazionaria e, lo ribadisco, di classe".