“La Conferenza delle Regioni, dopo aver collaborato durante il Covid a gestire le scelte anche difficili fatte da questo Paese, oggi rivendica un ruolo deciso e unitario, senza sfumature e colori politici ma con la ferma volontà di rappresentare territori che molto spesso vengono poco consultati sulle scelte di politica generale del Paese. Speriamo che questa giornata possa portare ad un proficuo 2023 in vista di un’autonomia differenziata che molte Regioni richiedono, tra cui la Liguria, e a un sempre maggior utilizzo in sinergia di tutti i fondi che arriveranno e che devono servire a colmare un gap strategico, che in molti settori comincia a farsi sentire”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che oggi a Milano ha partecipato alla prima giornata de ‘L’Italia delle Regioni’, l’iniziativa organizzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per valorizzare la ricchezza, l’identità e la specificità dei territori italiani, oggi a Palazzo Lombardia Milano e domani, martedì 6 dicembre, a Villa Reale a Monza alla presenza delle più alte cariche dello Stato.
Toti ha coordinato uno dei tavoli di lavoro a Palazzo Lombardia sul tema ‘Le Regioni e le reti’ a cui hanno partecipato anche i presidenti di Marche, Francesco Acquaroli, e Basilicata, Vito Bardi, oltre al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini
“Oggi a Milano – conclude il presidente Toti – si è svolto quindi un confronto importante tra tutti i Governatori, con le Regioni riunite in un momento importante per il Paese visto che siamo di fronte alla fase in cui il PNRR vede la sua applicazione, con tutte le opportunità che questo pone al Paese. Siamo davanti ad una nuova sfida rilanciata dal Governo sull’autonomia differenziata, sui modelli di governance e sui modelli di interlocuzione tra il Governo centrale e le Regioni che da molto tempo rivendicano una maggior possibilità di scelta sulle politiche nazionali, energetiche, della logistica e non solo. Un tempo in cui dobbiamo programmare i nuovi fondi europei, i fondi a sostegno delle imprese, per le politiche attive del lavoro, per i fondi di sviluppo e coesione, per le infrastrutture, per la formazione professionale, la competitività e la ricerca in settori in cui le Regioni hanno molto da dire”.
Il presidente Toti parteciperà anche alla seconda giornata, domani, martedì 6 dicembre, a Villa Reale a Monza con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al termine, è prevista la firma dell’Intesa per il riconoscimento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome quale organismo comune, con la propria autonomia patrimoniale, finanziaria e contabile, interlocutore privilegiato non solo nella cooperazione e concertazione tra diversi livelli istituzionali, ma anche nei procedimenti legislativi e decisionali del governo.
Alla prima giornata del Festival delle Regioni hanno partecipato anche gli assessori liguri all’Ambiente e Protezione civile Giacomo Giampedrone e all’Urbanistica Marco Scajola, intervenuti al tavolo di lavoro ‘Terra e Territorio, l’Ambiente’ con la partecipazione del ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Sebastiano Musumeci.
“È stata una giornata di lavoro – afferma Scajola - condiviso con le altre Regioni, esperti e stakeholder. La Liguria è stata presa come modello su temi importanti: grazie al nostro impegno, la Liguria è la Regione con il minor consumo di suolo e la Legge Regionale sulla Rigenerazione Urbana e il recupero del territorio agricolo costituisce un punto di riferimento a livello nazionale. Si tratta di elementi fondamentali anche nella prevenzione del dissesto idrogeologico: come ho detto al ministro Musumeci, siamo pronti a collaborare con il Governo per redigere una legge nazionale sulla Rigenerazione Urbana e colmare l’attuale vuoto normativo, che rappresenta un ostacolo per il recupero di aree che necessitano di interventi. Ho ribadito come sia poi importante che le Regioni possano avere maggiori poteri nella programmazione e nella pianificazione territoriale: questo – conclude Scajola - permetterebbe più rapidità nelle scelte, meno burocrazia e più cura e attenzione del territorio”.
“È stata un’occasione importante di confronto per parlare di ‘piani di resilienza’ del territorio, anche in relazione alle risorse del Pnrr - afferma Giampedrone - che rimangono ancora insufficienti rispetto alle emergenze del Paese. Serve, dunque, un grande Piano nazionale che guardi ai prossimi tre anni e ripensi anche ai fondi PNRR finalizzati alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico: è necessario che i criteri per il riparto delle risorse nazionali, non solo del Pnrr, tengano conto non dell’indice demografico tout court ma del più preciso indice della popolazione esposta al rischio, così da erogare fondi laddove servono per mitigare gli effetti di eventi alluvionali sempre più frequenti e sempre più violenti. Da questo punto di vista, la Liguria è certamente tra le regioni più difficili e complesse da gestire dal punto di vista orografico. Di questo parlerò anche mercoledì prossimo con il ministro Musumeci, che ha partecipato direttamente al nostro tavolo di lavoro e ha già convocato le Regioni a Roma: credo sia un segnale molto positivo – conclude Giampedrone - per l’apertura di un dialogo importante con il Governo su temi prioritari per il Paese”.
“Sul Pnrr credo che ci sia la possibilità di fare bene, ma occorre cambiare un po' di regole e un po' di mentalità”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine della prima edizione de “L’Italia delle Regioni’. “Oggi siamo qui a parlare di questo, di come modernizzare e dare un assetto istituzionale efficiente al Paese – aggiunge Toti - di come darci delle regole che ci consentano di utilizzare i soldi che ci sono, di valutare le classi dirigenti sui territori, di costruire una collaborazione più efficace tra governo e autonomie dei territori. Questo è il tema centrale della giornata e mi auguro che ne usciremo con delle buone idee e soprattutto che saranno ascoltate”.
Sul Pnrr in particolare Toti aggiunge: “Valuteremo alla fine dell’anno. Sapevamo che non era facile né scontato: stiamo parlando di spendere 200miliardi di euro aggiuntivi rispetto a soldi già stanziati dallo Stato, in un lasso di tempo in cui normalmente una pubblica amministrazione riesce sì e no a fare un progetto esecutivo, stando ai tempi di realizzazione dei grandi progetti strategici del Paese. È chiaro – prosegue - che se non si cambia passo non sarà facile spenderli tutti: occorre darci delle regole, occorre semplificare. Se qualcuno ha voglia di venire a imparare qualcosa, il ‘modello Liguria’ può certamente essere un esempio nazionale con le opere che abbiamo realizzato e stiamo realizzando in tempi rapidi. Per questo dico che non si tratta solo di regole, serve anche – conclude Toti - un’assunzione di responsabilità da parte della classe dirigente del Paese, a tutti i livelli istituzionali”