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Politica

Polemiche a sinistra per un tavolo senza nessun rappresentante del Governo"
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di Redazione politica

GENOVA - Regione Liguria è al fianco dei lavoratori di Sanac, l'azienda di Vado Ligure che produce materiali refrattari destinati per il 70% all'ex Ilva, e chiede un percorso in cui Acciaierie d'Italia e il suo indotto rimangano un valore della cultura operaia e industriale del Paese. È la posizione della giunta regionale ribadita dall’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti e dall'assessore al Lavoro Augusto Sartori durante l'incontro, tenutosi in videoconferenza, con il ministero alle Imprese e al Made in Italy e le sigle sindacali.

"Ringraziamo il ministro Adolfo Urso per la pronta convocazione del tavolo, il dott. Annibaletti e tutta la struttura – sottolinea l'assessore Benveduti -. Abbiamo ascoltato con attenzione l'aggiornamento della situazione fornito dal commissario Gnudi, che ha nei fatti confermato la nostra preoccupazione circa una situazione che mostra aspetti anche surreali. Tralasciando la storia ben nota a tutti, che parte dalla miope scelta di separare l’azienda dalla cessione complessiva di Ilva, il focus ancora una volta ricade sulla generale considerazione della strategia dell’acciaio in Italia. Il fallimento dei precedenti tentativi di cessione di Sanac e le incomprensibili azioni di Acciaierie d’Italia, che, non solo ha sospeso gli ordinativi, approvvigionandosi all'estero, ma ha anche sospeso il pagamento delle precedenti forniture, è evidenza della necessità di un reale cambiamento di approccio per tutto il settore".

"Siamo certi – aggiunge Benveduti - che ciò è già sui competenti tavoli ministeriali, con un intervento deciso di politica industriale da parte dello Stato che dia senso e compiutezza alla rinnovata volontà di preservare gli asset strategici della Nazione. Crediamo che la siderurgia non si possa “salvare a pezzi” ma che meriti un ampio progetto di rilancio. Al più presto possibile".

"I tavoli di confronto promossi dal governo Meloni come quello di oggi sono convinto che produrranno un risultato soddisfacente per tutelare i lavoratori delle imprese dell'indotto dell'ex Ilva. È un problema che nasce a Taranto ma che interessa anche tante imprese liguri come la Sanac che ha decine di addetti e le loro famiglie in grande preoccupazione" ha affermato l'assessore al Lavoro Augusto Sartori.

Polemiche a sinistra per un tavolo senza nessun rappresentante del Governo"."I sindacati hanno trovato come interlocutori solo dei tecnici e nemmeno un sottosegretario che potesse spiegare quale sarà l'indirizzo politico per risolvere la crisi - ha detto il deputato Luca Pastorino, iscritto al gruppo Misto -. Un approccio inaccettabile che è un'offesa alle centinaia di lavoratori in attesa di risposte concrete".
 
"Questa situazione - aggiunge Pastorino - rappresenta poi l'ennesima conferma di come anche questo governo non ponga la giusta attenzione alla siderurgia italiana. Dall'ex Ilva alla Sanac, infatti, manca una strategia, nonostante le promesse di puntare su questo settore, che è da sempre considerato un fiore all'occhiello del Made in Italy. Puntualmente, però, Stato si auto-danneggia: senza un intervento deve poi lavorare a misure d'emergenza, come la cassa integrazione. Su questo punto è necessario un cambio di passo deciso e sarà uno dei punti per cui mi batterò in questa legislatura".