GENOVA - "Solidarietà al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per le gravi e inaccettabili minacce subite che hanno coinvolto anche sua figlia, una bambina. Un segnale di come il clima d’odio in questo Paese abbia superato ogni limite". E' quanto esprime il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in una nota, dopo che sull'account twitter di Fratelli d'Italia sono apparse minacce di morte verso il premier e la sua famiglia, da parte di un utente poi identificato.
"Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia". "Ci vuole la morte di lei e sua figlia". "Veramente attenta, finiscila co' sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza senno' ti ammazzo ma lo capisci?" sono i messaggi incriminati che hanno fatto subito scattere le indagini da parte delle forze dell'ordine. Minacce che il partito, facendo quadrato attorno a Meloni, ha stigmatizzato reputandole frutto del clima d'odio fomentato in particolare dai 5 stelle e dal loro leader Giuseppe Conte.
"Il mondo della politica deve condannare con fermezza la violenza in ogni sua forma e tutelare la democrazia affinché tutte le opinioni vengano ascoltate e siano rispettate - commenta il presidente Toti - Ma un conto è il dibattito, il confronto anche acceso, un altro è trascendere nell'aggressività e nelle intimidazioni".
A nome del gruppo consiliare regionale della Lega, Mabel Riolfo ha espresso in aula la solidarietà alla Meloni e alla figlia. "Da donna, da politica e da mamma sinceramente mi chiedo come si possa svolgere serenamente il proprio lavoro quando c’è qualcuno che minaccia me e i miei figli. Vorrei che questo consiglio Regionale esprimesse una ferma condanna di chi compie gesti come questo con leggerezza. Chiedo soprattutto che ci sia una certezza della pena per coloro che pensano che sia lecito scrivere sul web le proprie opinioni con minacce insulti e diffamazioni senza che ci siano poi delle conseguenze. Credo che il problema sia da risolversi a monte. Destra e sinistra si combattono alzando troppo i toni con la maggioranza che viene spesso appellata come 'fascista' o 'antidemocratica' e sono proprio questi atteggiamenti che poi fanno passare certi tipi di messaggi e possono creare problemi. Alcuni temi, come anche quello del Reddito di Cittadinanza, vengono spesso usati a fondamento di una battaglia politica e con una comunicazione aggressiva e sbagliata - conclude la Riolfo - che porta poi a questi pessimi risultati".
Su disposizione della locale Procura, Polizia postale e Digos hanno eseguito una perquisizione nell' abitazione dell'autore delle minacce. L'uomo è indagato per violenza privata aggravata.