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Politica

Stefano viene da una cultura molto radicata a sinistra, viene da una famiglia molto di sinistra, ma ha un'idea centrale di partito. Elly guarda più al movimento
2 minuti e 27 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Indugi rotti per il senatore del Partito democratico Lorenzo Basso, che nella corsa per la segreteria dem ha deciso chi appoggiare. L'endorsement per Stefano Bonaccini, con annesse motivazioni, è arrivato negli studi di Primocanale durante il programma di approfondimento politico del lunedì sera. "Sono quattro persone (Bonaccini, Schlein, De Micheli, Cuperlo ndr) che conosco e stimo personalmente ma Bonaccini è la persona che per me incarna di più il Pd che vorrei, quello che tiene unite le sue anime e si fa carico di quelle che sono le esigenze concrete". Una conoscenza, quella tra Bonaccini e Basso, nata negli anni della segreteria regionale, rispettivamente, di Emilia Romagna e Liguria. Sulla lotta alle disuguaglianze hanno tracciato il loro cammino politico, percorso che in questi complessi mesi li porterà insieme verso le primarie del prossimo 26 febbraio. "Mi piace la concretezza di una persona che conosco e che so che lavora per unire e per risolvere i problemi in maniera concreta" ha spiegato il senatore Basso. 

Stefano Bonaccini troppo vicino a Matteo Renzi? "Stefano lo conosco, viene da umili origini e ha avuto successo grazie alla sua qualità e alla sua forza, è cresciuto in mezzo alla gente e con le persone ha costruito il suo cammino. Credo che potrà esserci qualche attacco ma da parte esterna e non tra i quattro candidati, che si stanno rispettando. Mai come in questo congresso ho visto le aree e le correnti passate andare a disarticolarsi. Penso che la candidatura di Bonaccini si presenterà per le sue idee e per le sue proposte". Un confronto sulle idee e nuove piattaforme politiche, così deve muoversi il Partito democratico in vista del congresso di febbraio. "Stefano viene da una cultura molto radicata a sinistra, viene da una famiglia molto di sinistra, ma ha un'idea centrale di partito. Elly guarda più al movimento, alla notizia del momento; Stefano è più un amministratore, crea l'agenda politica ed è capace di disegnarla, ma penso che ci vogliano due figure come Bonaccini e Schlein per questo nuovo Pd, se vorrà tornare a essere un perno centrale".

Se Stefano Bonaccini è l'esempio di un presidente di Regione vincente, perché amministra al secondo mandato e governa con una coalizione molto ampia; Elly Schlein incarna il progressismo 2.0, ricercato dall'alveo di sinistra, tra diritti civili, femminismo e ambientalismo. Un connubio che, a seconda di chi vincerà, dovrà inserirmi in un programma politico di ampio spettro. "Oggi è il tempo di richiamare chi governa i territori con successo, soprattutto quando si parla di sanità pubblica. E l'Emilia Romagna è l'esempio concreto di cosa vogliamo fare". L'obiettivo, per il senatore dem Lorenzo Basso, è quello di tornare alle origini, a quell'Ulivo che ha fatto la storia italiana. "Noi vogliamo parlare a tutti, prendere i voti dei più deboli sì, ma anche delle persone che stanno bene e allo stesso tempo credono nella giustizia sociale. Noi dobbiamo tornare a quell'idea dell'Ulivo, invece nel corso degli anni molto spesso questo è mancato".   

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