“Spero che il decreto Piantedosi venga applicato: la democrazia è basata sul rispetto delle leggi, chi non le rispetta mette a rischio il patto di convivenza tra cittadini e Stato”: lo ha detto il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini nel secondo giorno di operazioni di sbarco dei migranti dalla Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere che ha portato in città 237 migranti salvati in tre diverse operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo.
“Il tema dell’immigrazione – continua il Primo Cittadino – in un Paese civile non può continuare a essere trattato in questo modo: chi viene accolto deve ricevere una casa, un lavoro e un percorso di integrazione. Per questo auspico norme da parte del Governo che creino queste condizioni stabilendo dei flussi e impediscano alla criminalità organizzata di incidere sulle vite dei migranti che, in quanto ultimo anello della catena, sono i soggetti più fragili”.
A bordo persone di 22 diverse nazionalità, un terzo dei passeggeri si dichiara minorenne: “Le operazioni sono andate molto bene e contiamo di concluderle entro la serata. Abbiamo fatto sbarcare alcune persone ferite che sono state immediatamente medicate: perlopiù – dice il Sindaco – si tratta di ferite di lieve entità, fratture, ustioni (causate dal salmastro e dal gasolio, ndr)”.
Il tema forte, anche in materia di responsabilità personale per il primo cittadino, è quello dei migranti non accompagnati: “Per i numeri precisi dobbiamo attendere la fine delle operazioni, in modo particolare l’identificazione presso la polizia di Frontiera – spiega Peracchini -. Già ieri un certo numero di minori sono stati trasferiti alle destinazioni loro riservate, oggi si completerà il trasferimento degli altri che hanno dormito, al caldo, al pulito e con tutte le cure del caso, presso l’ex edificio delle Dogane della Spezia. Sul nostro territorio ne resterà una ventina e cercheremo di fornire loro tutta l’assistenza che sarà richiesta”.