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Politica

Il piano è il seguito operativo di una approfondita analisi del settore a livello regionale, per sostenere l’evoluzione strutturale e organizzativa delle imprese
1 minuto e 28 secondi di lettura
di G.F.

GENOVA - Il consiglio regionale ha approvato all'unanimità il Programma regionale della Pesca e dell'Acquacoltura per il triennio 2023-2025. Il provvedimento, tenuto conto anche del parere favorevole del Cal a inizio febbraio (Consiglio delle Autonomie locali), rappresenta lo strumento di pianificazione regionale di riferimento e fissa gli obiettivi strategici specifici del comparto. Il nuovo documento fa seguito al continuo confronto con le associazioni, i portatori di interessi ai vari livelli e si ispira ai principi enunciati nei nuovi atti programmatori europei e nazionali, sulla base degli obiettivi della Politica Comune della Pesca e delle azioni previste nel nuovo fondo strutturale FEAMPA (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura), tanto da ricevere anche il plauso del mondo associativo per la capacità di rispecchiare in pieno le conoscenze e le realtà dei comparti della pesca professionale ed acquacoltura della Liguria.

"I principali obiettivi del triennio – spiega il vice presidente con delega alla Pesca Alessandro Piana – mirano a dare nuovo impulso alle attività produttive legate a pesca e acquacoltura e a superare i limiti strutturali del settore. Il piano è il seguito operativo di una approfondita analisi del settore a livello regionale, per sostenere l’evoluzione strutturale e organizzativa delle imprese dedite alla pesca e all’acquacoltura sulla base di criteri come la sostenibilità ambientale, economica e sociale, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, il mantenimento dell’alta qualità e della salubrità che caratterizza i prodotti liguri, l’innovazione e la sicurezza sul lavoro. Tra gli altri basti pensare all’efficientamento energetico delle strutture e delle infrastrutture, ai progetti di integrazione di filiera col rafforzamento della vendita diretta, di pescaturismo e ittiturismo, alla formazione continua, all’offerta di nuovi sbocchi di mercato e al potenziamento della ricerca applicata con il coinvolgimento del mondo della pesca e dell’acquacoltura".

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