GENOVA - La risposta del centrosinistra al Governatore Giovanni Toti sulla vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd non si è fatta attendere. Il leader di Cambiamo non le aveva mandate a dire, definendo la scelta della nuova segretaria "un passo indietro" e accusando Schlein di pronunciare "parole prive di contenuti, da assemblea studentesca" (LEGGI QUI). "Se Toti pensasse un po' di più alla Liguria avrebbe meno problemi di natura politica, dato che ormai non litiga solo con sé stesso" risponde pungente il consigliere regionale dei dem Pippo Rossetti, in riferimento alle fratture del centrodestra sui candidati sindaco ad Imperia e Ventimiglia. Secondo Rossetti Toti "dovrebbe portare più rispetto per gli altri leader e per le primarie del Pd, un processo democratico che il centrodestra non ha". "Non ho capito dove si voglia collocare Toti - dichiara invece il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Fabio Tosi -, che probabilmente sperava in una vittoria di Bonaccini per nuovi programmi di livello nazionale ma è rimasto col cerino in mano". Toti e Bonaccini, pur appartenendo a fazioni diverse, hanno sempre dichiarato di avere una stima reciproca a partire dalla loro collaborazione per la Conferenza Stato-Regioni, che è stata presieduta dal governatore dell'Emilia Romagna di cui Toti era vicepresidente, e per questo molti addetti ai lavori avevano ipotizzato che tra i due potesse nascere un'alleanza.
Ma la vittoria di Schlein divide anche il Pd. Rossetti alle primarie ha sostenuto Stefano Bonaccini, "sarebbe stata la scelta migliore ma in politica si vince e si perde. È giusto che la nuova segretaria dia la sua linea politica, se questa consentirà di aggregare un ampio spettro di forze che consentano di superare la Meloni sarebbe positivo". A tenere banco all'interno del partito è anche l'alleanza col Movimento 5 Stelle, di cui si sono viste le prove generali durante il Programma Politico di Primocanale (LEGGI QUI). Secondo Rossetti sarebbe un errore "inseguire il populismo dei 5 Stelle, l'unico modo per contrastare la Meloni è mettere insieme tutti i riformismi, i centristi e i pentastellati. Anche su questo valuteremo le capacità della nuova segretaria, con un'operazione di avvicinamento a Conte non arriveremmo nemmeno al 30%". Tosi invece guarda più alle similitudini che alle differenze: "Secondo me non siamo concorrenti, dobbiamo essere uniti per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Più siamo e meglio è e forse si riuscirà a raggiungere l'obiettivo". Il capogruppo dei 5 Stelle sottolinea come le dichiarazioni di Schlein durante la sua campagna elettorale siano convergenti con molte proposte del Movimento, dai diritti sociali all'ambiente: "È l'inizio di un nuovo percorso per loro ma anche di un nuovo fronte progressista, che ora può incidere e presentarsi compatto nei futuri appuntamenti elettorali".