GENOVA - Congresso "senza giri di parole" per Sinistra Italiana Genova, che senza esclusione di colpi si è tolta diversi sassolini dalle scarpe. Al centro della contestazione le "nuove sedicenti leve apparse nel panorama del partito genovese".
"Queste nuove risorse, spinte da un iperprotagonismo sterile e scollegato dai pezzi di società che intendevano rappresentare, hanno agito da subito in modo molto mediatico, poco pratico, incentrato più sulla promozione della propria personale immagine che sulla ricerca delle soluzioni ai problemi della gente comune - si legge nel comunicato di SI -. Ma in tutto questo, le nuove leve non erano certo sole: a introdurle e accompagnarle nella loro scalata si è schierata una serie di personaggi più “storici" i quali, forse timorosi di perdere un po’ del proprio appeal o della propria fittizia rendita politica, in favore di un pragmatismo più vicino alla gente, hanno pensato bene di tirare la volata al sedicente 'nuovo che avanza'.
Ma cosa c’è di nuovo nel far proprie le opinioni dei leader nazionali riportandole fedelmente sul territorio senza alcuno spirito critico? Cosa c’è di nuovo nell’accomodarsi a corte ignorando talvolta anche i misfatti più evidenti da essa perpetrati? Non siamo ancora riusciti a capirlo, ma evidentemente siamo noi troppo limitati. Abbiamo lavorato per mesi in vista di questo Congresso, nonostante tutto l’establishment del partito nazionale e regionale ci facesse periodicamente giungere messaggi chiari e inequivocabili sulla mal sopportazione del nostro gruppo, ma soprattutto della nostra richiesta di una minima democrazia e partecipazione nei processi interni del partito stesso". Parole dure, che rimettono in campo un clima di tensione che da mesi si respira dentro Sinistra Italiana.
"Le prime avvisaglie le abbiamo avute nella fase pre-elezioni politiche 2022: una fase determinante che avrebbe dovuto esaltare e valorizzare la democrazia e la partecipazione interna e che invece ha favorito l’imposizione di una linea politica attraverso subdole ma evidenti forzature che hanno permesso ad una ristretta élite del partito di dettare legge su tutto, dalle alleanze elettorali, alla composizione delle liste fino ai candidati nei collegi uninominali e così via - prosegue la nota -. Sì la nostra lista ha raggiunto il quorum e ha eletto 8 Parlamentari, ma questa è la nostra analisi obiettiva. Intanto, cominciamo col dire che le scorse elezioni 2 politiche hanno registrato la più bassa affluenza al voto dal dopoguerra: 5 milioni e 9 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti; l’alleanza Verdi-Sinistra supera lo sbarramento con 1 milione di voti, 100.000 in meno di Leu e della Lista Arcobaleno, identificate da sempre come le peggiori disfatte della Sinistra. Se qualcuno pensa che questa possa essere minimamente considerata una vittoria, evidentemente vive su un altro pianeta!
Abbiamo lavorato per mesi in vista di questo Congresso, pensando che, nonostante la mediocre performance della lista, il superamento della soglia di sbarramento e l’elezione di una pattuglia di parlamentari avesse finalmente saziato gli appetiti consentendo di conseguenza una serena discussione tra noi. Ritenevamo fosse una ghiotta occasione per riprendere il necessario confronto politico interno a Sinistra Italiana. Ma anche qui evidentemente siamo stati ingenui: partendo dal presupposto della dimostrata fondatezza post voto di alcune nostre critiche, anziché riannodare i fili con il corpo attivo del partito e provare a sanare le fratture maturate in seguito alle controverse scelte politiche, quella élite ristretta che di fatto governa il Partito, un minuto dopo lo spoglio elettorale ha pensato bene di Commissariare le Federazioni da loro stessi considerate dissidenti e di rigettare in blocco, frettolosamente e con motivazioni molto opinabili, i relativi ricorsi" continua il comunicato.
Dopo le varie motivazioni espresse, il gruppo di Sinistra Italiana annuncia che "nel momento stesso in cui finirà la lettura di questo documento, abbandonerà
contestualmente quest’aula, i lavori del Congresso, incluse le commissioni e Sinistra Italiana: un Partito che abbiamo fondato, amato, coltivato, difeso, ma in cui adesso non ci riconosciamo più! Lasciamo a voi il compito e la responsabilità, sempre se lo vorrete fare, di riflettere su quanto accaduto".