SESTRI LEVANTE - Un amore, quello per Sestri Levante, che li ha spinti a candidarti alla giuda di due coalizioni, di centrodestra e di centrosinistra, in vista delle Comunali del 14 e 15 maggio. Da una parte Diego Pistacchi, dall'altra Marcello Massucco. In mezzo un posto solo per la poltrona di primo cittadino. Per le vie di Sestri Levante li si vede camminare spesso, chiacchierare con i cittadini, scambiare battute con i commercianti, così si preparano alla sfida che li attende, tra due mesi.
Da un lato, quello del centrodestra, Diego Pistacchi. 53 anni, sposato con due figli. Giornalista, per anni caposervizio alla redazione genovese de Il Giornale, alla sua prima esperienza politica, ma con la politica ci vive da anni, conoscendola molto da vicino anche per via del suo lavoro. Sarà Diego Pistacchi a rappresentare il volto del centrodestra, che in questa tornata elettorale non corre unito in tutti i Comuni. "Questa è una delle condizioni che avevo chiesto, perché la mia è una candidatura civica, assolutamente civica, che nasce al di fuori dei partiti - spiega a Primocanale Diego Pistacchi -. Ho posto delle condizioni, anche di avere un ampio sostegno, cioè di avere finalmente tutta quella parte che si oppone a questa amministrazione che ritiene che si debba cambiare qualcosa a Sestri e ha ottenuto un consenso ampio".
Non ci sarà però un esponente di spicco di Forza Italia al fianco di Pistacchi, Claudio Muzio, che ha deciso di appoggiare il candidato Francesco Solinas. "È assolutamente legittimo da parte sua, c'è questo impegno molto netto da parte di tutti i partiti della coalizione che hanno chiarito che la posizione della coalizione mi sostiene convintamente. Lui ha fatto una scelta assolutamente legittima ed è giusto che siano gli elettori a decidere se sostenere il centrodestra, ma in particolare la mia, ripeto la mia candidatura civica oppure la sua scelta assoluta, sicuramente legittima".
Diego Pistacchi vorrebbe portare a Sestri Levante quell'esperienza che ha avuto un riscontro positivo a Genova. "Tutto è cambiato grazie a un modo nuovo di approcciarsi alla politica, cioè quell'esperienza nata da sempre da figure anche estranee alla politica. Penso al sindaco Marco Bucci. Credo che nessuno possa dire nulla, se non bene, del sindaco Bocci e del presidente Toti, che è già più una figura politica ma comunque ha portato questo allargamento della politica al civismo, alle esigenze delle persone".
Come sarà la campagna elettorale di Diego Pistacchi? "Assolutamente porta a porta, riguarderà sia il singolo cittadino sia le categorie. Per categorie non intendo soltanto le categorie economiche. Ci sono anche le categorie territoriali, cioè le singole frazioni, le persone che vivono di associazionismo, ma anche di persone che vivono i problemi concreti di tutti i giorni. Quindi le categorie sono diverse, non solo quelle economiche". Concretezza alle parole, è questo il messaggio che vuole mandare il giornalista". Il tema legato al porto? Esistono delle dighe folte, cioè dove non si vede nulla. Ma penso al commercio. Si parla di destagionalizzare. Altra bellissima parola. Ma come si fa a destagionalizzare? C'è ad esempio una forma di legge molto utile che è la legge Madia, cioè che consente, in determinate situazioni determinati posti particolarmente pregiati, di selezionare quelle che sono le le attività che insistono su questa zona. L'ultimo messaggio di Diego Pistacchi: "Continuiamo a scrivere questo programma. Chi vuole mi può trovare, sono sempre qua in giro per Sestri".
Dall'altro lato, quello del centrosinistra, Marcello Massucco. 45 anni, laureato in Economia bancaria, albergatore e amministratore della società in house del comune di Sestri Levante Mediterraneo Servizi. "Da alcuni mesi è partito un percorso con diversi esponenti delle associazioni culturali e delle imprese che si occupano di turismo e di tutti quegli enti, anche del terzo settore, con il quale abbiamo collaborato negli anni. Si tratta di un percorso civico dove l'associazionismo sarà al centro del programma" racconta a Primocanale Marcello Massucco.
Il percorso che ha voluto portare avanti Massucco è stato ampio e allo stesso tempo lento. "Il risultato è sicuramente buono perché c'è dal punto di vista politico una coalizione che si muove. Insomma la sinistra più radicale, passando per il Partito democratico che ha confermato il suo appoggio convinto, fino ad arrivare alle aree più al centro del Terzo polo, con Italia viva e Azione che hanno deciso di appoggiare la mia candidatura. Abbiamo cercato di coinvolgere tutta una serie di associazioni, le associazioni dei giovani, piuttosto che quelle culturali e quindi stiamo cercando di costruire un programma partecipato dal basso e per farlo sto girando molto per la città".
In queste settimane l'obiettivo di Massucco è quello di ascoltare le istanze dei cittadini per riuscire a concentrarsi sulle tematiche principali dalle quali partire. Perché se è vero che la politica deve dare risposte, è altrettanto vero che deve conoscere anche la posizione di chi deve amministrare. Per farlo, ha deciso di partire da una certezza: nessun appoggio partitico ufficiale. "Andremo senza simboli, proprio perché credo che per un Comune che ha circa 15.000 votanti, il fattore essenziale sia quello che assolutamente i partiti si mettano a disposizione di un percorso amministrativo. Ma come ci dimostra l'alto astensionismo di questi ultimi anni, le risposte della politica sono insufficienti per quello che è poi il governo di una città. E quindi vorrei proprio fare un passo in avanti di mentalità nel proporre a Sestri Levante un percorso nuovo, dove andiamo ad affiancare quella che è stata sicuramente la buona amministrazione di questi anni, che è quella che poi ha cambiato Sestri negli ultimi vent'anni".
Un sorta di "esperimento" per il candidato sindaco del centrosinistra che ha deciso di farsi affiancare da persone nuove, mai avvicinate alla politica, ma che hanno voglia di impegnarsi per migliorare la propria città. "Partendo dalla partecipazione, io vorrei reinserire in quello che è il governo della città, la Consulta delle frazioni e dei consigli di quartiere che istituzionalizza proprio il rapporto di tutte quelle persone che si prendono cura attraverso magari un circolo ricreativo, attraverso un'associazione di quartiere, attraverso il lavoro per un evento dei problemi di quella specifica area. Credo che sia un fattore rilevante quello di ampliare il numero di persone che decidono come debba essere il futuro della città. Oltre a questo credo in una forte attenzione a quelli che sono i temi del turismo e della cultura, che mi trovano in prima fila da tantissimi anni e su cui ho già le idee abbastanza chiare".
Dalle grandi opere alla centralità delle associazioni, questi i punti cardine di Marcello Massucco che lancia il suo messaggio ai sestrini: "Credo nella grande partecipazione dei cittadini, con la forza della comunità che si è sempre messa a disposizione del governare i cambiamenti di questa città". Insomma, una corsa a due, per quanto riguarda i principali schieramenti, che troverà la propria linfa lì, nel civismo, di centrodestra e di centrosinistra.