GENOVA - D'ora in avanti, sugli scaffali dei supermercati potrete trovare un alimento in più, la farina di insetti. Saranno quattro le varianti: farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla. Sarà necessaria un'etichettatura che specifici in modo visibile quali sono i prodotti contenuti nelle confezioni. Si tratta di un provvedimento voluto e portato avanti dal Governo di Giorgia Meloni per venire incontro alle esigenze dei consumatori nell'individuazione di quello che si ritrova sugli scaffali dei supermercati, che necessitano di etichettatura più chiara.
"Quello che non mi convince di questo provvedimento europeo è che si sposti la responsabilità al supermercato o al commerciante che non espone correttamente in un'area apposita, per questo ritengo che in commissione si debba intervenire - commenta a Primocanale il capodelegazione della Lega al Parlamento europeo Marco Campomenosi -. L'Unione Europea ha autorizzato la produzione di beni alimentari con questi quattro tipi di insetti in un contesto in cui le norme europee dell'etichettatura non sono trasparenti e chiare, tanti di questi prodotti arriveranno da molto lontano e le prime aziende accreditate sono vietnamite". Insomma, sono tanti i dubbi sotto il cielo italiano, legati anche agli standard di produzione.
"Penso che chi voglia consumare la farina di insetti possa farlo, ma contemporaneamente vorrei ricordare che l'Unione Europea sta mettendo sotto attacco il mondo degli alcolici, soprattutto quello del vino e anche quello degli allevamenti - prosegue Campomenosi -. A Bruxelles si discute la dimensione delle stalle, in termini di numero di bovini, per poi considerarle inquinanti come le industrie. Questo è un attacco vero e proprio e credo che si debba reagire rispetto all'estremismo dell'Ue. Capisco che sia giusto vigilare e nel caso della farina di insetti è giusto avvisare i consumatori, ritengo comunque che questa apertura ad alimenti così colpisca la tradizione alimentare del nostro Paese".