GENOVA - Qualcuno potrebbe definirlo predestinato. E forse Paolo Gozzi, classe '85, bancario ed esperto di affari finanziari in parte lo è, grazie al suo percorso di crescita, professionale e politico. Quasi 38enne, da pochi giorni è il neo capogruppo di Vince Genova in consiglio comunale, a Palazzo Tursi, scelto e subentrato a Tiziana Notarnicola, che ha fatto un passo indietro per motivi personali e professionali. La lista civica di riferimento del sindaco Marco Bucci ha fatto il pieno di voti nelle Amministrative del giugno scorso, incoronando il gruppo consiliare come il primo dell'aula rossa.
"Per me è un onore e un onere questo nuovo incarico ma anche una grande responsabilità - racconta a Primocanale Paolo Gozzi -. Ma un po' di esperienza maturata in questi anni e nel mandato precedente, e quello fatto in questi mesi, mi fa sentire più tranquillo e sicuro che Vince Genova possa continuare a essere il motore della maggioranza del consiglio comunale".
Paolo Gozzi in passato era già stato assessore municipale, dal 2007 al 2012, poi consigliere comunale dal 2012 al 2017 e infine ricandidato nel 2017 per la prima turnata di giunta Bucci. Genova e le sue opere in cantiere, è questo che segna il passo per il capogruppo Gozzi, che assicura un vero cambiamento di volto per la città della Lanterna. "La fase quindi è delicata perché le opportunità sono tante e vanno gestite in maniera oculata, perché siamo convinti che alla fine di questi grandi processi di trasformazione che stanno interessando la città, Genova sarà più vivibile, più sviluppata".
Quello che conta quindi, non lo nasconde Paolo Gozzi, è la capacità di gestire da una parte la cantierizzazione e dall'altra i disagi, e quindi il possibile dissenso dei cittadini. "Il consiglio comunale, chiamato con il suo ruolo di assemblea elettiva a gestire molte volte soprattutto il dibattito pubblico di queste situazioni, può essere di grande aiuto in questa fase importante di trasformazione della città".
Come la descriverebbe, al momento, Genova? "È sicuramente una città più sviluppata, con un'infrastruttura a servizio dello sviluppo economico sicuramente migliore rispetto a quelle che allo stato attuale possono essere messe a disposizione. È importante però calare questa fase di trasformazione anche all'interno della vivibilità e della sostenibilità dei quartieri, soprattutto di quei quartieri che, in nome dello sviluppo economico dell'intera città, si sobbarcano il peso maggiore".
Per il capogruppo di Vince Genova la scelta di nominare viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi è strategica per Genova perché il segretario regionale della Lega "conosce la realtà amministrativa della città, ne conosce bene i problemi e le opportunità, quindi diciamo che si tratta di una commistione anche di risorse umane che è opportuno sfruttare al meglio".
Paolo Gozzi nasce come esponente del Partito democratico, poi passato al Gruppo misto durante l'amministrazione di Marco Doria, dove divenne volto di opposizione, per "lo stallo" della giunta di centrosinistra. Dal 2017 al 2022 Gozzi ha deciso di prendersi una pausa politica, scrutando da lontano l'operato di Marco Bucci, al primo mandato.
"Passati cinque anni, ho deciso che il percorso civico poteva essere quello più consono a me per riprendere l'attività amministrativa in maniera diretta in prima persona, e quindi ho aderito a quella che è una lista civica e che di fatto poi è diventato il primo partito di Genova - spiega Paolo Gozzi -. E quindi, soprattutto per la presenza in consiglio comunale, per il peso elettorale che ha, probabilmente anche la responsabilità maggiore di consolidare quei risultati e tutte quelle opere che sono state messe in cantiere".
Dal centrosinistra al centrodestra, qualcuno potrebbe obiettare che Paolo Gozzi ha scelto perché senza valori politici fondanti, perché in realtà destra e sinistra non esistono più. E invece no, il capogruppo di Vince Genova è convinto che le differenze permangano, anche e soprattutto quelle ideologiche. "La verità però, è che quando si declina nella realtà amministrativa della città occorre concentrarsi soprattutto su quelli che sono i risultati, le impostazioni e le dinamiche di trasformazione. A mio avviso, il Pd, negli anni, ha perso questo obiettivo e si è fermato a uno scontro ideologico, procrastinando le scelte. Il decisionismo amministrativo, è stata questa la grande chiave che mi ha convinto a cambiare di fatto schieramento, a cambiare anche le mie impostazioni iniziali".
La politica nel futuro di Paolo Gozzi? "Valuterò nel corso del mandato e so perfettamente quali siano le aspettative che sono state riposte su di me in termini elettorali. In termini amministrativi cerco di declinarlo al meglio durante questa esperienza e non guardo oltre perché ritengo che sia sbagliato. Lo era in tempi in cui la politica era qualcosa di ancora più consolidato, a maggior ragione lo è oggi che è ancora più eterea sotto certi punti di vista, con percorsi appunto civici che se si pongono degli obiettivi molto legati alla contingenza e molto poco legati a un approccio ideologico, un approccio di più lunga durata". Insomma, sotto il cielo di Genova la politica si muove, ma a passi civici.