GENOVA - Giorgia Meloni ha scelto, completando il puzzle delle nuove nomine. Una premier "decisionaria", come ha dimostrato in questi primi mesi di governo, aveva puntato da subito su Roberto Cingolani alla guida di Leonardo, con il ruolo di amministratore delegato. E così è stato. L'ex ministro alla Transizione ecologica è stato voluto, fin da subito, dalla presidente del Consiglio, che lo voleva anche come suo consigliere per l'Energia. Roberto Cingolani, genovese di adozione, per anni era stato direttore generale dell'Istituto Italiano di Tecnologia. Fisico, con una lunga carriera alle spalle, ha lavorato in Europa, Stati Uniti e Asia.
Sul fronte politico la decisione di Giorgia Meloni ha indispettito Lega e Forza Italia, ma anche il suo compagno di partito Guido Crosetto che puntava su Lorenzo Mariani, attuale ad dell’azienda missilistica Mbda Italia. Il ministro della Difesa ritiene Cingolani un bravo scienziato ma privo delle qualità giuste da manager per ricoprire la carica finora di Alessandro Profumo.
Roberto Cingolani nel maggio 2021 si era espresso a favore del nucleare, intervenendo a un convegno di Italia Viva e affermando che "il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici, loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato... Sono parte del problema". Inoltre, durante un'intervista rilasciata a La Repubblica aveva sconsigliato l'abbandono delle macchine a motore termico sostenendo che non ha senso guidare auto elettriche poiché, per la loro ricarica, viene utilizzata corrente prodotta da centrali a carbone e a olio combustibile.