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Politica

Il progetto è volto a garantire il pieno rispetto dei diritti per tutti, segnalando le situazioni di disagio
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di Riccardo Olivieri
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GENOVA - Una legge per garantire a tutti i cittadini il rispetto dei propri diritti attraverso il contrasto alle discriminazioni subite per sesso, disabilità, immigrazione, fragilità o età: la proposta sarà presentata in Consiglio Regionale dal Partito Democratico per promuovere l’integrazione, il rafforzamento dei servizi forniti dagli enti locali, offrendo ai cittadini punti di ascolto e di riferimento per difendersi da attacchi discriminatori, e offrire gli strumenti necessari per superare condizioni di svantaggio legate a forme di discriminazione, il tutto sotto il coordinamento della Regione con l'istituzione di un vero e proprio centro regionale contro le discriminazioni in Liguria.

"Chiediamo alla maggioranza di intraprendere una politica attiva sulla discriminazione, non di aspettare che le persone si presentino ma mettere in campo una mobilitazione sociale per fare in modo che si possano recepire le difficoltà - spiega Sergio Rossetti, consigliere regionale del Pd -. I costi sono minimi, è una questione di volontà politica e disponibilità di risorse umane della regione". Oltre al ruolo di coordinamento delle associazioni, la Regione potrebbe "interferire su chi fa discriminazione in vari modi, per esempio in un bando per imprese il contrasto al gender pay gap può fare punteggio" spiega Rossetti.

Nel 2009 la Regione aveva già avviato un progetto che consentiva agli enti di agire in maniera capillare sul territorio, il Centro regionale territoriale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni, un'esperienza che aveva funzionato ma non è mai stata resa organica: "Abbiamo lavorato tanti anni in passato su questi temi con Arci, Acli e Alnof, abbiamo fatto una bella rete di lavoro sul territorio con antenne da Ventimiglia fino a Sarzana - racconta Chiara Volpato, presidente Acli Liguria -. Il lavoro c'era, la richiesta c'era e le risposte come terzo settore le abbiamo date, anche grazie ai finanziamenti di Regione Liguria. Il problema c'è e una risposta va data".

In Liguria i problemi sono molteplici, dagli accessi ai luoghi pubblici per persone disabili al gender pay gap, per cui le donne guadagnano in media il 18% in meno degli uomini a parità di mansione, luogo di lavoro e di percorso di studi. "Le discriminazioni impediscono ai cittadini di fruire di diritti che sono loro riconosciuti - dichiara Stefano Kovac, presidente Arci Liguria e Genova -. I diritti per loro caratteristica non tolgono niente a nessuno ma aggiungono, quindi è molto importante che si riesca a trovare un modo per far sì che tutti possano godere dei diritti che sono loro riconosciuti, inserirsi meglio nella società e stare meglio tutti".