GENOVA - Nel pre pandemia il 50% degli spostamenti con un mezzo di trasporto avveniva nella fascia tra 0 e 10 chilometri: è questo uno dei punti di partenza del dibattito pubblico "Muoversi in Liguria" organizzato da Linea Condivisa, che nell'appuntamento di domani alle 18 al Bi. Bi. Service vuole ascoltare e proporre nuove idee soluzioni legate alla mobilità sostenibile. "L'abbonamento gratuito per 5 anni ad Amt per chi rottama un'auto e non ne compra una nuova è una cosa buona - spiegano gli organizzatori - ma è difficile poterne usufruire se l'autobus non passa sotto casa. Alcune idee sono buone ma sono valide a blocchi: manca una visione d'insieme della situazione dei trasporti in Liguria. Il 50% nei tratti così brevi è un numero alto ma proprio per questo bisogna investire su spostamenti efficaci e capillari, altrimenti non ridurremo il numero di auto".Il riferimento va soprattutto allo Skymetro della Val Bisagno. Linea Condivisa non è contraria in quanto proposta da una giunta di centrodestra ma perché ritenuto non utile al territorio della Val Bisagno e al quale preferirebbe il tram perché "più sostenibile e con costi di manutenzione più bassi" spiega il capogruppo in Consiglio Regionale Gianni Pastorino, che evidenzia le difficoltà di collegamento soprattutto con l'entroterra: "Anni fa una dirigente scolastica disse che non poteva più mandare gli studenti a fare attività a Genova perché non sapeva quando sarebbero tornati - racconta -. Siamo una regione con criticità particolari: per questo dovremmo cercare di spostare la mobilità costiera su ferro e liberare autobus per i collegamenti con l'entroterra. Il percorso dell'1 (Caricamento-Voltri ndr) è parallelo ai binari lungo la costa, bisogna ridiscutere il contratto di servizio con Ferrovie per ottenere nuove corse e utilizzare i mezzi a disposizione in maniera più efficace".
Il trasporto verso l'entroterra è affidato a "mezzi del 2004" accusa Filippo Bruzzone, consigliere comunale della lista rossoverde, che chiede un potenziamento di cremagliere e ascensori per il centro città, soprattutto per la zona del Lagaccio dove alcuni comitati hanno già proposto di creare nuovi ascensori nell'area dell'ex caserma Gavoglio. Il rischio secondo Linea Condivisa è quello di far diventare il diritto alla mobilità qualcosa di "sempre più esclusivo, con studenti e studentesse che non frequenteranno il percorso di studi che desiderano ma quello che possono raggiungere. Poi ci sono problemi anche legati al pendolarismo e alla mobilità legata alla sanità, con molti pazienti che non possono guidare un mezzo e si trovano in difficoltà con quelli pubblici". Il tutto va fatto sempre in un'ottica di sostenibilità, soprattutto in una città come Genova che ha superato i livelli di emissioni consentite per le auto. "Su un milione e 350mila maggiorenni in Liguria 485mila hanno malattie croniche: 58mila hanno problemi respiratori e 80mila cardiovascolari - conclude Pastorino -. Sicuramente la colpa non è solo dell'inquinamento ma il dato è altissimo, dobbiamo impegnarci e fare il possibile per abbassare queste percentuali".