GENOVA - "Forse mancherà ancora il parere dell’armocromista, non gli piacerà perché abbiamo sbagliato colore". È questa la chiosa del Governatore di Regione Liguria Giovanni Toti sulle polemiche sollevate dal Pd in merito all'avvio dei lavori della diga di Genova, previsto per il 4 maggio. Secondo il capogruppo dei Dem e di Articolo Uno in Consiglio Regionale Luca Garibaldi Toti, Bucci e Signorini "stanno commettendo diversi errori che stanno mettendo a rischio l’opera stessa" perché mancherebbero "i risultati definitivi di importanti indagini geotecniche, richieste dallo stesso Ministero dell'ambiente per completare la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)". Secondo Garibaldi inoltre "i dubbi su fattibilità tempi e costi dell'opera emersi nei mesi scorsi non sono ancora stati fugati, in attesa del completamento della progettazione esecutiva che richiede ulteriori indagini geologiche" e mancano "risposte chiare sulle fasi di lavorazione della diga e sul nuovo assetto delle aree".
"Le dichiarazioni del Pd hanno più il sapore della nostalgia che della politica" ribatte Toti, che prima evidenzia alcuni dei risultati ottenuti, per cui la Liguria "cresce più della media del paese, diminuisce la disoccupazione più della media del paese, è sul podio per fondi del Pnrr stanziati per ogni cittadino, ha visto numeri del turismo che guidano la crescita del paese" dichiara il presidente, che poi passa al contrattacco: " Hanno nostalgia di una Liguria grigia, spenta e opaca, coerente con la mediocre classe dirigente che quel partito ha espresso in questo territorio rispetto a dare un contributo alla crescita con proposte sensate volte allo sviluppo della Liguria".