GENOVA - Un incontro con società civile e comitati, un confronto sul futuro della Liguria e di Genova. Così il deputato del Movimento Cinque Stelle Sergio Costa, ex ministro dell'Ambiente nei governi Conte I e Conte II, ha dialogato con cittadini e associazioni per parlare di ambiente, salute e fondi del Pnrr. Le risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza devono essere spesi, ha esordito Costa, perché rappresentano la più importante cifra che l'Italia abbia mai avuto a disposizione.
"La progettualità adesso deve essere messa a terra - ha spiegato il vicepresidente della Camera -, bisogna incidere sull'ambiente ma senza danneggiarlo. Per l'ambiente e la tutela del territorio bisogna riuscire a spendere bene gli oltre 200 miliardi di euro messi a disposizione, bisogna mettersi al tavolo per spenderli nel modo migliore possibile. E in questo caso bisogna farlo anche se noi siamo all'opposizione e la pensiamo diversamente dal governo".
A Genova si parla e si discute di ambiente quando al centro del dibattito c'è lo spostamento dei depositi chimici. "Noi siamo per la ragionevolezza. Se devi spostare i depositi da una zona all'altra e li vuoi mettere dove ci sono densità abitativa e rischi potenzialmente importanti, la domanda è: perché? Bisogna abbassare l'indice di rischio come primo elemento, senza aggravare la situazione della popolazione che riceve questi materiali. Noi non siamo d'accordo quando si agisce causando danno a qualcuno o a qualcosa" ha commentato l'ex ministro all'Ambiente.
Ambiente, salute, Pnrr ma anche politica. E allora quale può essere il futuro, magari di nuovo insieme, del Movimento Cinque Stelle e del Partito democratico?
Abbiamo entrambi a cuore il contrasto del cambiamento climatico, quindi tutto quello che significa ciò ci pone sulla stessa linea. Altre cose invece ci differenziano perché comunque abbiamo identità diverse, quindi cerchiamo cose che ci uniscono e non quelle che ci dividono. Non mi piacciono le fusioni a freddo, ma bisogna concentrarsi sui programmi, dipende molto da questi e sulle cose concrete che bisognerà portare avanti, step by step per trovare risultati comuni.
Insomma, l'ex ministro pentastellato non chiude ma apre una porta, secondaria, che guardi al portone principale, passando però dai programmi e dai temi comuni. Certo è, che chi conosce bene la politica, sa che la dote del "compromesso" è necessaria, se si vogliono intraprendere insieme i percorsi.
In vista delle Regionali 2025 crede che si potrà riproporre il cosiddetto campo largo?
Sicuramente, per la politica, il 2025 è molto distante, per la Liguria se ci sarà una programmazione seria su sanità pubblica, tutela delle fragilità, ambiente, infrastrutture, se ne potrà ragionare. Se invece la programmazione sarà sfilacciata non ha senso.
Come dire, anche in questo caso, rimane tiepido, un po' "democristiano" nelle risposte, il deputato del Mov5s Sergio Costa, che osserva da lontano l'evolversi del Partito democratico targato Elly Schlein. Una segretaria dem chiamata alla prova dei fatti non solo dai suoi colleghi di partito, più moderati e riformisti, ma anche da Giuseppe Conte e dal Movimento.