GENOVA – Il trasferimento dei depositi chimici da Multedo a ponte Somalia ricompatta il momento del centrosinistra, dell’associazionismo e della cittadinanza, che si è riunita sotto palazzo San Giorgio. Non il consiglio municipale monotematico, come richiesto dal municipio Centro Ovest, ma un presidio con annessi interventi da parte della politica e delle istituzioni.
Presente il senatore del Partito democratico Lorenzo Basso, che aveva già annunciato nei giorni scorsi, proprio a Primocanale, la sua presenza al fianco dei cittadini di Sampierdarena. "Noi stiamo parlando di una richiesta legittima e giusta perché c'è un rischio, questo è il dato di partenza e non si può non considerare che si trovano a 300 metri delle case. Per questo diciamo no a un insediamento così grande di depositi chimici, così pericolosi, vicino alle case. Il tema è questo. Non le vogliamo né a 50 né a 300 metri. Nelle risorse che sono state messe per il porto di Genova bisogna trovare le risorse anche per questo, manca l’ascolto da parte di questo sindaco.
A introdurre la protesta le parole del presidente del municipio Michele Colnaghi, al suo fianco Gianfranco Angusti, presidente dell’associazione Officine Sampierdarenesi, che sta portando avanti il ricorso contro la pratica del dislocamento. “Stanno provando in ogni modo a ostacolare il dissenso ma non ci zittiranno tanto facilmente – ha detto con la voce strozzata Gianfranco Augusti –, io non voglio morire in un letto ma qui, sulla strada, dove lotto da anni e anni. E non mollerò neanche questa volta”.
Avevano preannunciato la loro presenza e così si è materializzata: sotto Palazzo San Giorgio il senatore del Partito democratico Lorenzo Basso, il senatore del Movimento Cinque Stelle Luca Pirondini e il deputato del Gruppo Misto Luca Pastorino. Con loro anche gli esponenti genovesi e liguri del Pd, Mov5s, della sinistra più radicale. E in mezzo alla politica e alla cittadinanza anche l’ex presidente di Regione Liguria Claudio Burlando.
“I problemi vanno risolti e non spostati, da Multedo devono andare via ma non a Sampierdarena, perché così il problema si sta solo spostando – commenta il senatore del Mov5s Luca Pirondini -. Noi presentiamo proposte dal 2017, se a Genova fanno la diga è evidente che è lì dentro che bisogna trovare soluzioni. I depositi non possono stare in prossimità dell’abitato, ma quelle attività vanno portate al di fuori, non si può non prenderne atto. Il sindaco dovrebbe prima di tutto informare la cittadinanza, poi ascoltare i cittadini e insieme prendere delle decisioni. Si possono spostare nella nuova diga, se invece non si trovano soluzioni non possono più stare a Genova e questo bisogna dirlo con chiarezza”.