GENOVA - Visita genovese per il vicepremier Antonio Tajani che ha voluto inaugurare il banchetto organizzato dal partito in via XX Settembre. Raccolta firme e nuove iscrizioni, in aumento dicono gli esponenti azzurri, "come non succedeva da anni". Che sia l'effetto emotivo della scomparsa del presidente Berlusconi, che sia l'effetto rimbalzo sull'onda del ricordo e della mancanza, solo il tempo potrà restituire la verità. Ma quel che è certo è che i sondaggi dicono altro: Forza Italia è cresciuta di circa tre punti percentuali e negli ultimi giorni ha superato la Lega.
"Siamo mobilitati oggi e domani per fare il tesseramento e io sono venuto qui per salutare gli amici di Genova, il nostro è un partito che è in salute nonostante la ferita che ha subìto - racconta il ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Il consiglio nazionale a metà luglio, il 15, eleggerà il nuovo presidente, mentre il 29 e 30 settembre (il 29 è data di nascita di Berlusconi ndr) ci riuniremo a Pestum e parleremo dei nostri prossimi obiettivi, vogliamo essere protagonisti per le Europee e per il governo". E allora sono cinque le sfide su cui i forzisti intendono puntare: la produttività industriale e la competitività del Paese (con interventi fiscali e tributari), la sfida dell'occupazione e dei giovani, il lavoro e la demografia per cercare di anticipare i tempi per matrimoni e figli, la sfida che riguarda il Sud con investimenti soprattutto sul fronte delle infrastrutture e infine la sfida dell'Unione Europea per la transizione ecologica e la digitalizzazione.
"Forza Italia si impegnerà e lo Stato deve investire per mettere le imprese in condizione di competere, le imprese possano essere competitive a livello globale. Lo Stato non può fare tutto come pensa la sinistra ma bisogna mettere in condizione di competere il Paese con fondi del Pnrr, in modo che le imprese possano lavorare. L'obiettivo è quello di ridurre la pressione fiscale e di accrescere la competitività con una politica industriale forte" ha spiegato Tajani. E se queste sono le sfide a cui è chiamato il governo, esistono poi quelle a cui è chiamato il partito di Silvio Berlusconi. E su questo non sembra avere dubbi il presidente pro tempore Antonio Tajani, pronto a prendere in mano le redini degli azzurri. Potrebbe infatti essere lui il nuovo presidente di Forza Italia, salvo colpi di scena con l'ingresso di Marina Berlusconi o di uno dei figli del cavaliere.
"Noi rimarremo al governo per cinque anni, non si affatichino a pensare a ipotesi B, esiste solo l'ipotesi A che è quella di governare, abbiamo una visione dell'Italia e sappiamo che cosa serve a questo Paese - ha aggiunto Tajani -. Per questo serve una forza politica che sia il centro e la pietra angolare del sistema italiano, noi siamo il centro del centrodestra e vogliamo proseguire sull'eredità che Berlusconi ci ha lasciato. Questo sarà il nostro impegno. Lavoreremo uniti come stiamo dimostrando e lo continueremo a fare, governeremo lealmente con i nostri alleati, siamo diversi da loro ma siamo alleati seri e credibili".
E poi dalle retrovie, fermandosi a parlare con i sostenitori presenti in via XX Settembre, Tajani ha sentenziato che i partiti cosiddetti centristi, quelli per intenderci come Azione e Italia Viva (e chissà che non ci fosse un riferimento anche al progetto civico di Giovanni Toti), hanno fallito il loro tentativo di prendersi un "ruolo centrale" e di centro. "Il Pd si è spostato a sinistra e adesso c'è spazio al centro, del centrodestra ovviamente" si mormora tra i corridoi e i gazebo genovesi. Solo il tempo dirà se qualcuno, alla fine, riuscirà a prendersi il tanto agognato punto mediano.