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Politica

Igor Magni (Cgil): "Le domande al momento sono state poche e c'è grande confusione su quelle che sono le regole"
2 minuti e 0 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - È finita l'era del reddito di cittadinanza ed è partita quella del post Rdc, voluta dal governo di Giorgia Meloni. Dalla Camera del Lavoro di Genova arriva la bocciatura, al momento di questo nuovo passaggio. "È stata una falsa partenza - ha sentenziato il segretario generale Igor Magni -. Si è passati dall'abolizione della povertà all'abolizione dei poveri, la verità è che per un milione di famiglie la fine del reddito ha significato uscire dalla fascia di povertà e di non avere la condizione più accettabile rispetto alla loro naturale situazione". 

Al momento la nuova formula che è stata adottata è quella del Sfl (il Supporto per la Formazione e il Lavoro) che interviene per le persone che hanno possibilità di lavorare, loro in prima persona o che hanno qualcuno in famiglia che può farlo. Il Sfl è quindi una misura di attivazione al lavoro che decorre dal 1° settembre di quest'anno e che prevede la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e di riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive al lavoro, oltre alla partecipazione ai progetti utili alla collettività o al servizio civile universale

"Le domande al momento sono state poche e c'è grande confusione su quelle che sono le regole - spiega il segretario della Camera del Lavoro di Genova Igor Magni -. Ci sono inoltre difficoltà per il programma che serve per presentare le domande nuove e le persone, non conoscendo le regole, vengono da noi in ufficio con i documenti, poi sono costretti a tornare perché non hanno portato quelli giusti. Hanno solo ricevuto solertemente un avviso per sms di cessato reddito". 

Sono state presentate 100 domande in tutta la Liguria, numeri che raccontano un inizio in salita. Nel frattempo sarà pronto a partire, dal primo gennaio 2024, l'assegno di inclusione, dai 480 euro a un massimo di 6 mila euro all'anno, che secondo il segretario della Cgil Magni sarà messo alla prova per quanto riguarda il nuovo sistema, in termini di formazione. "Questo corso di formazione è già iniziato e dura massimo 12 mesi. C'è però anche una parte debole che è quella che riguarda la politica attiva del lavoro e di offerte non ce ne sono. Spesso solo lavoro nero, soprattutto in settori come il turismo,  e questo fenomeno non lo si riesce a contrastare - ha aggiunto Igor Magni -. Il reddito serviva anche a pagare l'affitto della casa, in una condizione in cui molti adesso non sanno come fare"

 

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