GENOVA - Una proposta di legge per invertire la tendenza dei tagli alla sanità portando la spesa italiana dal 6,7% al 7,5% del Pil: a proporla è il Partito Democratico ligure che la porterà al voto in consiglio Regionale per farla arrivare in Parlamento come è già successo in altre regioni italiane. Le Giunte delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Puglia hanno infatti già approvato la proposta, che è stata presentata anche nei Consigli regionali di Piemonte, Umbria e Calabria.
Con questa legge la spesa sulla sanità aumenterebbe di 4 miliardi all'anno per 5 anni e alla Liguria verrebbero destinati circa 108 milioni all'anno, mentre per il momento si prospetta una discesa al 6,2% del Pil nel 2025 come è stato stabilito nel Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo.
Secondo il segretario Regionale del Pd Davide Natale tutti i presidenti di Regione "da Fedriga a Toti, hanno dichiarato che mancano risorse alla sanità pubblica" e che il centrodestra ligure dovrà quindi scegliere se appoggiare il Governo o tutelare la salute dei cittadini. Il capogruppo di Pd e Articolo 1 Luca Garibaldi ha spiegato che "l'aumento della spesa sanitaria potrebbe consentire di togliere il tetto sulle assunzioni al personale" che, come sottolinea la responsabile Sanità della Segreteria Nazionale del Pd Marina Sereni, "ha prodotto la conseguenza che il sistema spende diversamente i soldi in beni e servizi con professionisti a gettone creando disparità tra i lavoratori", fatto che secondo il consigliere Armando Sanna rappresenta "l'errore di seguire la strada della privatizzazione, che ha portato allo smantellamento della Sanità pubblica".