GENOVA - Entro due settimane la cooperativa Misecoop manderà al Comune di Genova la documentazione mancante sull’area di Begato e sui container dove si vogliono collocare tra i 20 e i 25 minori non accompagnati: a dirlo è l’assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso in risposta alle interrogazioni presentate in consiglio comunale da Cristina Lodi (Azione), Francesca Ghio (Lista Rossoverde) e Fabio Ceraudo (Movimento 5 Stelle).
“Per il momento abbiamo ricevuto una richiesta di accreditamento - risponde l’assessore -. Ci vorranno due settimane per reperire la documentazione. Se la struttura sarà idonea il progetto prenderà forma. Farò un sopralluogo insieme ai tecnici e faremo le valutazioni necessarie”.
Lorenza Rosso ha dichiarato di non aver ancora visto la struttura: "Mi hanno detto che i moduli abitativi sono per quattro ragazzi - spiega -, mi sembra una cosa accettabile". La richiesta inviata al Comune riguarda appunto un numero che va tra i 20 e i 25 minori ma i moduli abitativi presenti nell'area sono 14: nel caso ospitassero fino a quattro persone è possibile che in futuro i container, in caso di approvazione del Comune, possano ospitare fino a 56 minori ma questo è un dubbio che può sciogliere solo la cooperativa Misecoop, dalla quale al momento non sono arrivate dichiarazioni. "Al momento la richiesta è 20-25" ribadisce Rosso.
"Ad ora manca l'allaccio alla fognatura e i bagni dovranno essere per forza allacciati, in questo senso non credo che i moduli siano stati posizionati ma in due o tre settimane avremo informazioni più precise - prosegue l'assessore -. Misecoop però mi ha mandato alcune foto con vetri rotti e saracinesche divelte da vandali e questo è un gesto da condannare".
L’assessore ha invitato le opposizioni a individuare luoghi idonei e ha ribadito che l’intenzione è quella di non lasciare i minori in mezzo alla strada, opzione a cui anche l’opposizione è perentoriamente contraria. Fabio Ceraudo ha dichiarato che "a chi chiede aiuto bisogna offrire aiuto e non propaganda" mentre Francesca Ghio ha invece portato “il buon esempio della Croce Bianca a Voltri che insieme ai cittadini ha fatto il possibile per offrire un’accoglienza dignitosa ai migranti”.
Cristina Lodi chiede invece un censimento delle strutture in tutta l’area metropolitana per fare accoglienza diffusa e offrire la migliore assistenza. Nella città metropolitana, secondo i dati forniti all’assessore dalla Prefettura, i migranti ospitati sono 3.248. Di questi, 2.348 sono ospitati nei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas), che sono 217 di cui 175 nella sola città di Genova. La rete dei Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione) invece si occupa di “seconda accoglienza”: in questo momento è dotata di 300 posti, tutti pieni, tra cui 173 posti per i minori (a cui se ne aggiungono altri 600 inseriti nelle strutture socio educative proposte dagli enti del terzo settore) mentre i restanti 127 sono destinati ad adulti. Le persone nei Sai e i minori sono sotto la gestione del Comune, gli ospiti dei Cas della Prefettura.
”Non esiste alcun piano legato ad un censimento sulla Città Metropolitana per i luoghi che potrebbero essere utilizzati e quindi il Comune immagina di poter fare tutta l’accoglienza nel suo territorio - attacca Lodi -. Poi c’è il tema delle rette: per fare una buona accoglienza il Governo aveva promesso di aiutare i comuni a reggere una retta di 100 euro al giorno, che sarebbe quasi come nelle comunità di accoglienza per minori e potrebbe garantire anche il sostegno di affitti in situazioni private ma di questo non se ne parla”.