GENOVA - Il comune di Genova destina una cifra per il restauro del sacrario in commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana che si trova in un settore del cimitero monumentale di Staglieno. La somma ammonta a un milione e 750 mila euro, da ricavarsi attraverso l'accensione di un mutuo. L'annotazione si trova in una delle righe del bilancio di previsione del Comune per il periodo 2024-2026 nel capitolo relativo ai Lavori pubblici. In attesa che nel pomeriggio parta la discussione del documento in commissione, con la relazione del vicesindaco e assessore Pietro Piciocchi, a denunciare la spesa è il Partito democratico, con il suo capogruppo in aula rossa Simone D'Angelo. "Tra le 1.528 pagine consegnate ai consiglieri comunali solo 48 ore prima dell'avvio della discussione, sono molte le voci che preoccupano, ma sconcerta leggere di 1 milione e 750 mila euro stanziati per il sacrario della Rsi. Disgusta vedere nel bilancio del Comune di Genova quasi 2 milioni di euro stanziati per commemorare rastrellatori, fucilatori di partigiani e persecutori di ebrei".
Attacco frontale al sindaco Bucci da parte del dem D'Angelo, che rimarca come questa scelta della giunta deve far vergognare lo stesso primo cittadino. "Dal 2017 assistiamo al tentativo di piegare il senso della pietà umana a un insopportabile giudizio di parificazione tra vittime e carnefici, tra chi lottava per la libertà e chi al soldo del regime nazi-fascista si rendeva protagonista di atroci crimini, in un contesto segnato dal riaffiorare di un pericoloso clima di antisemitismo, la scelta di questa giunta fa ancora più indignare. Bucci si vergogni. Può un Comune che decide di portare gli investimenti sulle politiche giovanili alla cifra surreale di 10mila euro all'anno, arrivare a stanziare quasi 2 milioni di euro per restaurare il sacrario della Rsi - concludono i dem -in una città dove i cimiteri sono oramai in totale stato di abbandono, questa giunta arriva addirittura a indebitarsi per restaurare un luogo che è diventato oggetto di commemorazioni nostalgiche tra saluti romani e teste rasate".
Non si è fatta attendere anche la reazione di Alleanza Verdi e Sinistra e di Linea Condivisa: "L’amministrazione Bucci vuole portare Genova li, nel revisionismo storico, calpestando la storia della nostra città. Ringrazio i colleghi della minoranza comunale già da ora perché so che saremo sullo stesso fronte: oggi non deve nemmeno iniziare la discussione in presenza di un titolo di spesa di questo tipo" - spiegano il capogruppo in Comune Filippo Bruzzone e il consigliere regionale Gianni Pastorino -. I nostri cimiteri cadono a pezzi è giustamente si pensa a ripristinare il sacrario dei morti di Salò così si fa un favore agli elettori di Fratelli d’Italia e si sputa sui valori che Genova, città medaglia d’oro alla Resistenza, ha da sempre rappresentato".
Anche la Cgil si scaglia contro la decisione del Comune e chiede alla giunta di tornare sui propri passi e di stralciare dal Bilancio l’impegno economico a favore del restauro del "sacrario" dei caduti della Repubblica Sociale del cimitero di Staglieno. "Sostenere il costo di 1 milione e 740 mila euro per restaurare, a spesa dei contribuenti con un mutuo, il monumento ai repubblichini che hanno scritto a Genova e in tutto il paese una delle pagine più nere e vergognose della nostra storia è un insulto alla città ed alle tante e tanti che hanno perso o speso la propria vita per conquistare la libertà e disfarsi dalla dittatura fascista - si legge nella nota della Cgil -. Anziché destinare risorse ai monumenti dei fascisti che proprio a Genova nel 1944 hanno aiutato i nazisti a deportare oltre 1.500 operai dalle fabbriche del Ponente, il comune di Genova ed il suo sindaco agiscano con maggior rispetto e si occupino della situazione di grave abbandono in cui versano i cimiteri della nostra città".
Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi prova a calmare gli animi, definendo l'accaduto un misunderstanding: "Genova è fortemente antifascista. Sono proprio ora a Staglieno nel settore dove si trova il sacrario al centro delle polemiche - ha detto Pietro Piciocchi - sono arrivato non appena ho saputo della questione per capire meglio. Si tratta di un grande fraintendimento creato dal fatto che nel documento di bilancio l'intervento è stato denominato in maniera errata. Quelle risorse servono per mettere in sicurezza l'intera area che, peraltro, include anche il muro di contenimento che sorregge il campo israelitico. C'è stato un misunderstanding, Genova è fortemente antifascista e lo ribadiamo oggi. Ieri ero io stesso a Portofino per ricordare le vittime della strage nazifascista dell'Olivetta".