"Nonostante il grande lavoro fatto nelle scuole, in tutti questi anni è rimasta l'idea dell'ebreo avido, assetato di soldi, che complotta. I sintomi antisemiti sono tanti e in grande aumento, non ultimo l'episodio di qualche giorno fa in Toscana tra ragazzini". Così l'avvocato Ariel Dello Strologo - presidente della comunità ebraica di Genova, figlio di Piero recentemente scomparso, suo predecessore nella carica e fondatore del centro culturale Primo Levi - commenta commenta gli ultimi casi di antisemitismo.
"In questi due anni una delle cose che circola più in rete che il Covid sia frutto del complotto ebraico che si vuole impadronire del mondo e, nonostante i passi avanti fatti, ci si ricade molto facilmente e quindi siamo preoccupati, magari non a Genova, dove non ci sono segnali di questo tipo, ma ci sono molte città dell'Europa civile dove questo succede tutti i giorni".
In particolare, Dello Strologo sottolinea l'incongruenza dei ricorrenti riferimenti alle stelle gialle delle persecuzioni nazifasciste fatti dai no green pass. "Sono ovviamente un grave errore perché paragonano fatti storici che non hanno nulla in comune".
"La discriminazione razziale - spiega - è stata una legislazione diretta a mettere in una condizione di subalternità una categoria di persone per il semplice fatto di essere nate in un certo modo. D'altra parte mi viene da dire che queste persone stanno vivendo con grande sofferenza la situazione e probabilmente danno risposte sbagliate a inquietudini che hanno. E' tutto sbagliato, ma questa situazione che stiamo vivendo sta generando grandi problemi a tutti".