ROMA - L'ex ministro del Lavoro e deputato ligure Andrea Orlando, assieme ai suoi colleghi di partito Ghio Guerra e Pagano, è stato bersaglio di una pesante contestazione a Roma da parte dei lavoratori delle Acciaierie d'Italia: il video, realizzato da Taranto Buonasera, mostra le dure parole con cui è stato apostrofato il politico, responsabile, agli occhi dei sindacati, "di non avere fatto nulla per la fabbrica quando aveva responsabilità di Governo".
"Venite tutti, così è troppo facile, te ne devi andare", sono alcuni dei passaggi più concitati che hanno caratterizzato la mattinata dell'ex ministro.
"Se in queste situazioni non ci si presenta non si rischia di essere contestati - commenta Orlando a Primocanale - la nostra delegazione è stata accolta male, questo è vero, però dopo un chiarimento siamo rimasti a parlare con i lavoratori per 40 minuti. Ognuno è rimasto ovviamente delle sue posizioni, però ci sono alcune contestazioni che mi sono state mosse che non corrispondono al vero. Per esempio sono stato accusato di avere firmato i patti parasociali ma non è vero, quelli sono opera di Calenda; io rivendico, piuttosto, di avere firmato il decreto di esproprio del 2014 che ha reso possibile la sopravvivenza dello stabilimento, senza quel provvedimento la Procura avrebbe impedito di movimentare anche una singola barra di acciaio nei piazzali".
Le proteste sono andate in scena a margine dell'incontro tra il Governo e i sindacati per discutere della situazione dell'ex Ilva: la riunione, che ha visto la partecipazione dei ministri Fitto, Urso, Calderone (via videocollegamento), Giorgetti e del Sottosegretario Mantovano, è terminata con la conferma di un nuovo round dopo il Consiglio dei Ministri del 28 dicembre.
Il Governo ha assicurato ai sindacati la sua determinazione a svolgere un ruolo attivo, garantendo nel contempo la continuità aziendale. Durante l'incontro, sono intervenuti rappresentanti di associazioni sindacali come Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Usb e Ugl metalmeccanici.