GENOVA – Il Sindaco di Genova Marco Bucci fa il punto dell'anno 2023 ormai giunto alla conclusione.
Iniziamo dal bilancio, arrivato all'approvazione nonostante le tensioni che si sono sviluppate in Sala Rossa.
“Intanto ricordo che abbiamo previsto l'implementazione dei 7 miliardi che stanno arrivando con varie forme di finanziamento su Genova e che non sono nel bilancio: la più importante di queste opere è ovviamente la nuova Diga. Nel bilancio vero e proprio c'è molta manutenzione, abbiamo stanziato a questo scopo 200 milioni di Euro, il doppio rispetto all'anno precedente. Poi c'è l'evento Città Europea dello Sport, con quello che ne consegue. Poi ancora gli investimenti infrastrutturali in varie zone della città, in tre anni abbiamo previsto la rigenerazione del Centro Storico, di Sestri Ponente e di Sampierdarena, che valgono 100 milioni di Euro l'una. Poi stiamo realizzando il memoriale del ponte di San Giorgio, opera a cui noi teniamo molto. Sul sociale abbiamo quasi raddoppiato il budget, portandolo a 72 milioni. Sul fronte cultura abbiamo l'Anno del medioevo, con tanti eventi e investimenti specifici sui musei”.
L'anno del medioevo per Genova, che tra medioevo e rinascimento è stata un faro, è un appuntamento da non sbagliare.
E' vero, Genova è stata un faro sia nella cultura che nell'economia: la cultura rappresenta il modo in cui noi ragioniamo e influisce anche su economia, scienza, comportamenti sociali. Per noi l'anno del Medioevo è un'occasione per ripensare a quel lungo periodo storico e come esso abbia influito sulle nostre vite contemporanee. Nel 2023 abbiamo fatto una cosa simile con Genova capitale del Libro, facendo in modo che l'evento ci aiutasse a capire meglio il mondo, non solo i libri. Quando parliamo della cultura della città parliamo anche della cultura dei cittadini stranieri che vengono a trovarci e di come possiamo influenzarli positivamente.
Sempre in tema cultura, però, l'anno scorso in questa stessa intervista mi aveva detto che l'assessore alla cultura sarebbe stato nominato a breve, invece è passato un anno e ancora non c'è.
Abbiamo un tavolo della cultura che funziona, come si dice squadra che vince non si cambia: nel futuro vedremo se e quando ci sarà la possibilità di assegnare anche l'assessorato.
Una delle critiche più frequenti che ricevete è quella di pensare esclusivamente al salotto buono della città e non alle aree più decentrate.
Le critiche ci sono sempre e vanno ascoltate, poi però bisogna decidere: se guardate il tenore degli investimenti in tutte aree della città scoprite che abbiamo investito molto meno nel centro di quanto non abbiamo fatto altrove. Su Cornigliano si è fatto certamente un grande lavoro e quella zona migliorerà ulteriormente quando rigenereremo anche l'area di Villa Bombrini. Lo stesso abbiamo fatto e faremo anche in tutti gli altri centri che caratterizzano la nostra città.
Poi ci sono le grandi opere: tunnel, funivia, skymetro.
E' stata approvata la conferenza dei servizi sul tunnel, dunque si va avanti spediti con il progetto e si lavora: quando avremo finito vedremo cosa fare della sopraelevata. Sperimenteremo e poi decideremo. Sulla funivia abbasseremo i piloni, si risparmia anche: qualche mese fa la Sovrintendenza ci aveva chiesto di alzarli, ora di abbassarli e lo faremo. Non ci sono problemi, anzi, spendiamo anche meno. Comunque ci tengo a dire che la funivia è determinante per valorizzare i Forti e la faremo senz'altro: ce ne sono alcune iconiche in tante città, Barcellona, Londra (che assomiglia molto al nostro contesto), sarà molto utile e bella per la città.
Sullo skymetro rassicuro i cittadini della Valbisagno che potranno andare in centro in 12 minuti, che è quello che conta: nessuno avrà un mostro davanti alle finestre e in ogni caso questa opera serve. Il tram non si può fare, pure io ero favorevole, ma si tratterebbe di bloccare la Valbisagno per anni e abbiamo capito che era un'opzione non praticabile.
Tema lavoro, centrale per una città che ha tante vertenze aperte come Ex Ilva e Piaggio.
Il lavoro è importante e sta crescendo, i numeri lo confermano: possiamo poi parlare della qualità del lavoro ma anche quella non è così negativa, anche i posti a tempo indeterminato stanno infatti crescendo. Sull'ex Ilva ringrazio i sindacati che stanno tenendo una posizione aperta su possibili sviluppi futuri, così come il governo che lavora a questo difficile dossier. La priorità è certamente mantenere la fabbrica che produce acciaio nella nostra città, poi una volta che avremo il business plan potremo decidere come destinare le aree che non servono alla produzione. Abbiamo una fila di aziende pronte a occupare quegli spazi, non vediamo l'ora di partire. L'attuale forza lavoro delle Acciaierie è di 950 persone di cui solo 650 lavorano, noi puntiamo ad averne 450 in più.
I supermercati a Genova continuano ad alimentare polemiche: devo dedurre che ci sono supermercati di destra e di sinistra?
No, non è vero, non ci sono supermercati di partito: io non ho tessere e faccio la spesa in tutti quanti. Noi dobbiamo aprire al commercio, nella grande e piccola distribuzione, seguendo le richieste e la volontà dei consumatori. Condizionare la libertà delle persone non è compito del Comune, il nostro compito è quello di facilitarla, stimolando la concorrenza, poi le persone sceglieranno quello che più preferiscono. Noi non siamo quelli dei piani quinquennali di bolscevica memoria: sono falliti in tutto il mondo, non li faremo certo noi. Un conto sono le linee guida, un altro sono piani che dicono cosa si può e non si può fare. Siamo per i primi, non per i secondi.
Lei si è già detto non interessato a un possibile terzo mandato. In linea generale, però, qual è la sua posizione sul dibattito che si aperto su questo punto?
Io dico che sono i cittadini che devono decidere, senza limiti. Un conto è il presidente degli Stati Uniti che detiene tutti i poteri e che a un certo punto va cambiato per evitare incrostazioni; il Sindaco poteri ne ha molti meno, sono i cittadini che devono determinare i limiti: se piaci resti, se non piaci vai a casa.
Sta già pensando a chi la sostituirà? Farà un endorsement a un suo 'delfino'?
Lavorerò in questo senso, Non posso dire a chi penso ma ci sto pensando e l'ho scelto. Non sono io che devo decidere, naturalmente, ma è giusto che io faccia proposte operative
Com'è finita la querelle della bandiera di San Giorgio con l'Inghilterra? Chiederà a Re Carlo III di venire a Genova?
Ci stiamo lavorando in tanti, noi ci abbiamo provato in tutti i modi in occasione della nostra visita nella Capitale inglese: anche il governo sta lavorando per organizzare una visita del Sovrano a Roma e nel caso Carlo III passerà certamente anche da Genova. A Londra la questione della bandiera ha avuto un grande successo, siamo stati 4 minuti sulla BBC. Non vogliamo i soldi indietro ma visibilità. Sulla bandiera portata a Genova da Embriaco noi abbiamo costruito la nostra immagine, è giusto valorizzarla e difenderla.