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Politica

9 minuti e 28 secondi di lettura
di Matteo Cantile

GENOVA - Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti fa il punto dell'anno 2023 ormai giunto alla conclusione.

Si inizia con il ricordo del consigliere Sauro Manucci, prematuramente e improvvisamente scomparso nei giorni scorsi.

"È purtroppo davvero un brutto ricordo che lascia un'ombra triste per tutti noi su questo Natale. Sauro era davvero una persona amabile ed era la dimostrazione che si possono avere idee molto ferme e fare politica, condurre battaglie per i propri territori, per il proprio credo, senza per questo perdere quel garbo, quella moderazione, quella voglia di confronto che lo hanno reso un gigante buono, così come l'hanno definito. Lo abbiamo ricordato durante la sessione di bilancio, peraltro eravamo tutti a cena insieme la sera precedente e nonostante l'intervento del dottor Gratarola, il nostro assessore alla sanità, non c'è stato davvero davvero nulla da fare. Spero che il ricordo di una persona che spesso parlava poco ma quando parlava lo faceva per cercare un punto di incontro e mai per dividere, possa essere d'ispirazione a una politica che risulta sempre più urlata e talvolta  più divisiva".

Nel cinismo tipico della vita poi adesso ci sarà ovviamente un cambiamento all'interno del Consiglio regionale, dove entrerà una la prima dei non eletti che peraltro ha una condizione un po' particolare.

"Barbara Ratti è in realtà consigliere comunale già in carica oggi nel capoluogo di quella provincia cioè nel Consiglio comunale di Spezia con una lista civica arancione, quindi tipicamente con una lista più coerente con la Presidenza della Regione. Con Fratelli d'Italia aveva vissuto un'avventura anni fa durante i tempi delle candidature nel 2020, oggi siamo ormai nel 2024 ed evidentemente la sua strada, almeno in quella città, l'ha portata verso altre direzioni. Sarà comunque un esponente del centrodestra, sarà comunque seduta nella parte del Consiglio che appoggiano questa Presidenza. Ratti si iscriverà al gruppo che riterrà più opportuno, io credo sarà quello arancione di cui fa parte alla Spezia e in cui milita ormai da anni.
Credo anche che il centrodestra in questa regione sia davvero una grande famiglia, quindi l'importante cioè che sieda sul banco del Consiglio regionale in cui si prendono le decisioni e si supporta l'attività amministrativa di questa Giunta che ha ancora molto da fare, anzi cogliamo l'occasione per darle il benvenuto. Ha saputo fare un'ottima prestazione alle vecchie regionali, ha saputo fare un'ottima prestazione in Consiglio comunale alla Spezia. Sono certo che porterà il suo contributo anche in questo Consiglio regionale".

Si è approvato il bilancio di Regione, come era ovviamente largamente prevedibile, peraltro con toni molto più distesi rispetto all'approvazione del Piano socio sanitario di qualche settimana prima. C'è stata, semmai, una spaccatura nella minoranza.

"Voglio pensare che l'ombra di Sauro Mannucci abbia portato quel sano senso di moderazione, di confronto. C'è stato davvero un clima di dialogo costruttivo e anche di riconoscimento reciproco che credo sia un passo avanti che spero duri nella politica ligure dei prossimi mesi e anni perché abbiamo da fare scelte che sono scelte di tutti e in cui io spero che le opposizioni possano collaborare, con il loro punto di vista ovviamente, ma dandoci tutti i consigli e suggerimenti. C'è stata una buona sessione di bilancio dove abbiamo analizzato in profondità la legge. Io credo che sia la legge di bilancio più completa della storia di questa regione, basti pensare a tutto quello che porta in dote, per fare un esempio l'asilo nido gratuito per oltre 20.000 famiglie di questa regione.

Aiutare quei redditi falcidiati dall'inflazione con l'aumento della dote sport sempre rivolta ai ragazzi fino a 2 milioni di euro per garantire ai tanti che non potrebbero permetterselo un'iscrizione in palestra, un'associazione sportiva. E poi ancora dal prossimo anno l'insegnamento della lingua inglese fin dalle materne in una regione che di logistica e di contatti col mondo del turismo ci vive. 

Portiamo sconti ai biglietti ferroviari, agli abbonamenti con treni nuovi, ben 43. Le ultime consegne saranno proprio nei prossimi mesi con la flotta ligure che sarà la più moderna d'Italia. Non aumenta il biglietto per i pendolari, addirittura viaggeranno gratuitamente i ragazzi sotto i 19 anni mentre sotto ai 26 (gli universitari) potranno prendere il treno al 50% di sconto.

Poi 260 milioni di investimenti, infrastrutture nel nuovo piano di sviluppo e coesione, finanziamenti alle imprese, semplificazioni ulteriori. È una legge che vuol far continuare a correre la Regione Liguria che sta già correndo se pensiamo che siamo ai massimi storici della sua occupazione in questo preciso momento, senza però scordarci di nessuno, senza lasciare nessuno indietro. Credo che una Liguria più meritocratica, più libera, più flessibile e con meno burocrazia sia quella che dobbiamo costruire".

Il centrodestra non è però immune a spaccature, infatti in consiglio comunale, dove si è aperto il tema dei minori stranieri non accompagnati. In quel caso le vostre liste, quelle civiche del sindaco e Forza Italia, hanno votato a favore dell'inclusione, mentre Lega e Fratelli d'Italia no.

"Sono molto diverse le due spaccature: mentre con alcune opposizioni, come il Partito Democratico in consiglio regionale ma anche col Movimento Cinque Stelle siamo riusciti ad acquisire una, per quanto possibile, ponderazione e moderazione di linguaggio che ci consente di dialogare, con la lista Sansa lo scontro diventa qualche cosa che non è scontro politico, ma dal loro punto di vista diventa un qualcosa che assomiglia alla denigrazione.

Questa, francamente, è una visione del mondo che non mi troverà mai d'accordo, questo pensiero di base per cui c'è sempre qualche cosa dietro e qualche cosa sotto, che tutto il mondo sia fatto da ladri, da furbi, da approfittatori, che ci sia sempre qualcuno che specula anche dietro alle cose buone che si fanno. Quel moralismo che poi è una doppia morale, come dimostrano anche le cronache dei giornali delle ultime settimane. Non è il mio modo di approcciare la politica. Si può pensare che la nostra giunta sbagli, si può avere una visione della Liguria diversa dalla nostra. Questo è ovviamente non solo legittimo, ma è anche il ruolo delle opposizioni. Io credo che la nostra idea di Liguria però lo dimostrino i dati di questi ultimi mesi. Quello che non è tollerabile è che vi sia sempre un dito puntato verso gli altri, come se ci fosse sempre una furbata dietro ogni decisione o una illegalità dietro ogni appalto. Un imbroglio, una ingiustizia dietro ogni attività economica. Questa, francamente, è una visione che porta il Paese a sbattere, è quella decrescita felice per cui siamo tutti invidiosi e siamo tutti più "stiamo tutti meglio se stiamo tutti un po' peggio". Io credo che stiamo tutti un po' meglio se stiamo tutti davvero un pochino meglio".

E il centrodestra?

"Per quanto riguarda noi, Lega e Fratelli d'Italia ovviamente rispondono alle esigenze nazionali che le liste civiche evidentemente non hanno. Il sindaco ha bisogno di gestire una situazione dei minori non accompagnati che sappiamo essere a Genova assai complessa perché ce n'è un numero molto elevato, quindi rispondono come liste civiche che hanno ovviamente supportato la lista del Sindaco in questa scelta. A decisioni di carattere squisitamente locali. Lega e Fratelli d'Italia hanno una visione evidentemente più politico ideologica, ma senza darne un connotato negativo, semplicemente  rispondono a una visione di mondo a una politica dell'immigrazione che è stata promessa in campagna elettorale che riguarda i confini del Paese, che riguarda i temi più grandi dell'immigrazione, sicuramente non gestire l'immigrazione 'una volta che ce l'abbiamo in casa', come fanno invece gli amministratori del territorio. Se talvolta c'è una differenza di sensibilità è la scala le dimensioni e il pubblico a cui si parla. Lega e Fratelli d'Italia correranno alle prossime elezioni europee mentre le liste civiche di Bucci, di Toti e degli altri sindaci non si presenteranno, quindi hanno evidentemente una visione diversa e molto meno locale".

Pensa che i primi sei mesi del 2024 saranno ostaggio della campagna elettorale per le europee?

"Saranno certamente un po' condizionati. Credo che non condizioneranno la vita delle amministrazioni in Liguria, che hanno un forte nerbo civico, hanno forti personalità come i sindaci dei territori Marco Bucci, Luigi Peracchini, Claudio Scajola e tutti gli altri primi cittadini delle altre città della Liguria, tutte persone che hanno maggioranze solide, hanno una visione, un progetto che è quello poi che abbiamo qua in Regione, quindi non mi aspetto nulla di particolare. Va avanti la diga foranea, va avanti il Terzo valico e il sogno della Liguria che stiamo costruendo non cambia, non cambierà. Anzi, nei prossimi sei mesi è destinata ad accelerare la partenza del Filettino alla Spezia, farà i primi passi l'Università degli Erzelli di cui abbiamo affidato il primo lotto di gara dopo anni di cui la sinistra ne parlava. Oggi finalmente ci sono i muratori e le gru su quel colle, presto ci saranno i muratori e le gru anche per l'ospedale a cui stiamo lavorando. Però è evidente che i partiti nazionali, in un'elezione dove si vota con il proporzionale, correranno da soli. In questi casi non si fa coalizione, non c'è un disegno comune neppure su quale Europa del futuro si vuole costruire, perché sappiamo le sensibilità diverse".

Una cosa che la rende particolarmente orgoglioso che ha fatto nel 2023.

"Beh, quest'anno ne abbiamo fatte davvero tanto. Credo che quello che mi rende più orgoglioso sia stata aiutare a rimettere un po' di soldi in tasca alle famiglie che hanno perso tanto potere d'acquisto in questi anni di inflazione, che per fortuna sta rallentando. E quindi gli asili nido, la dote sport e i treni gratuiti per i ragazzi in una regione dove i giovani sono sempre meno, in un Paese dove i ragazzi sono sempre meno. Vuol dire dare un aiuto a quelle famiglie che hanno figli e che quindi garantiscono il futuro della nostra nazione. Credo che sia quello davvero importante. Poi potrei dire che dopo 130 anni l'idea di vedere una nave davanti alle nostre finestre che sta costruendo la nuova diga del principale porto d'Italia credo sia un altro risultato straordinario".

Il suo massimo rimpianto o rimorso di questo 2023.

"Il 2023 è stato, rispetto agli anni passati, tutto sommato positivo per la Liguria. Nel 2018 il crollo di ponte Morandi, d'autunno poi le mareggiate che ci hanno devastato la costa. Ancora gli anni del Covid. Il 2023 è stato il vero primo anno in cui abbiamo respirato: il sono stato eletto nel 2015 e gli anni dal '18 al '22 li abbiamo passati davvero in trincea col fazzoletto in mano ad asciugarci le lacrime. Però ci ha aiutato, ci ha temprato. Credo ci abbia anche dato quello slancio e quella voglia di costruire una Liguria nuova che oggi stiamo vedendo.

L'unico rammarico che ho ce l'ho sempre quando esco dall'ufficio e una pratica è andata lunga rispetto ai tempi programmati. Lì penso che ci sono tante cose che si potrebbero fare più facilmente ma la legge dello Stato lo impedisce. Per questo vorrei molta più autonomia: questo Paese avrebbe bisogno davvero di una ventata liberale. Ho visto il nuovo presidente argentino l'altro ieri lanciare 300 decreti di liberalizzazione per tutte le società partecipate, per tutte le multiutility del Paese. Ecco, ora forse lì c'è un po' di folklore diciamo latino. Chiaramente non sarà il mio punto di riferimento, però ogni tanto qualcuno che ha il coraggio di andare con il tagliaerba anziché con le forbicine da unghie da un lato fa sorridere per il folklore, dall'altro fa pensare perché viviamo in un paese dove quando si entra per semplificare, poi si esce sempre con una norma ancora più complicata. In Italia accade troppo spesso".