GENOVA - Al Programma Politico di Primocanale il presidente di Regione Giovanni Toti ha affrontato diversi temi, a cominciare dal commento sui dati record diffusi dal forum Ambrosetti: "Sono dati davvero straordinari e che ci dicono che il meglio deve ancora arrivare - dice Toti - la nostra regione fa segnare in diversi settori numeri da record che rappresentano un grande valore nel quadro nazionale. Sul turismo, in particolare, siamo ai vertici in Italia e la città di Genova si sta mostrando al centro degli interessi italiani come testimoniano i tanti eventi prestigiosi che abbiamo ospitato, come l'assemblea dei sindaci italiani, e quelli che ospiteremo nel 2024, come il grande appuntamento internazionale dedicato al mondo delle crociere, Clia. Siamo anche la prima regione per valore pro capite di investimenti del Pnrr. Sono stati anni davvero importanti, dal 2015 a oggi il cambiamento credo si stia compiendo in modo ottimale. I turisti stranieri crescono più della media d'Italia e anche il livello di export è ai massimi anche grazie al sostegno che abbiamo dato a livello di visibilità attraverso quegli investimenti in comunicazione e marketing che le opposizioni ci criticano".
I prossimi due anni sono anche quelli che, auspicabilmente, ci porteranno all'inaugurazione del Terzo Valico ferroviario. "E prima del Terzo Valico - prosegue Toti -completeremo, tra il 2024 e il 2025 il nodo di Genova: la volontà espressa dal Governo di rispettare i tempi del Terzo Valico è ferrea e anche attorno all'aeroporto c'è un fermento che non si vedeva dai tempi precedenti al Covid. Mi vedrò mercoledì con Ita a Roma per cercare di ottenere un potenziamento del voli ma già gli annunci che sono arrivati dal presidente Lavarello sono il segno di un vento nuovo. La nuova aerostazione sarà pronta entro il termine della prossima estate, noi siamo anche disponibili a investire per rinnovare la vecchia per armonizzarla con la nuova struttura e di questo abbiamo informato il management del Colombo. La stazione di Erzelli sarà un ulteriore tappa fondamentale nell'intergrazione tra crociere, logistica e trasporto aereo per avere uno scalo finalmente competitivo".
Intanto a livello nazionale continua il dibattito sul possibile terzo mandato dei presidenti di Regione, discussione acuita dalle frizioni del centro destra in Sardegna. "Sul caso Sardegna, non essendo personalmente coinvolto, mi astengo dall'esprimere un'opinione. Penso, in linea più generale, che il voto politico nazionale ed europeo non rispecchia quasi mai il risultato che matura a livello locale, mi riferisco alle liste civiche che tanto bene fanno nella nostra Regione. Queste formazioni hanno certamente molte affinità culturali con il centrodestra ma sono diverse da quelle che hanno generato la maggioranza di Governo. Quasi tutte le nostre amministrazioni hanno una solida gamba civica che affianca i partiti amici, quindi è importante che la scelta dei candidati venga espressa dai territori e non da Roma. Inoltre nel momento in cui il Parlamento sta ipotizzando una riforma che prevede un premier forte e senza limiti di mandato non credo che abbia senso pensare di porre vincoli ai presidenti di regione e ai sindaci".
Sul proprio futuro Toti precisa: "In Liguria siamo fermamente convinti di voler continuare con questa esperienza di Governo perché vogliamo completare il nostro percorso e non desideriamo far tornare indietro la regione al sistema precedente a quello che abbiamo contribuito a costruire. Con il sindaco Claudio Scajola abbiamo avuto in passato opinioni divergenti ma negli ultimi 5 anni stiamo lavorando con ottimo profitto e gli investimenti fatti nella provincia di Imperia sono il risultato di questo lavoro che si allarga anche ad altri sindaci dell'area. Sul caso Vaccarezza, infine, posso dirmi dispiaciuto sul piano umano, lui ha però tutto il diritto di scegliere il suo percorso e sono convinto che resterà cristallinamente nel centro destra. Le fibrillazioni sono naturali in un periodo come questo ma credo che ora sia arrivato il momento di voltare pagina e concentrarci sulle cose da fare lasciando a ciascuno il diritto di costruirsi il proprio futuro politico".