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Politica

1 minuto e 33 secondi di lettura
di Stefano Rissetto

In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, Regione Liguria ha avviato una campagna con le aziende del trasporto pubblico locale, per sensibilizzare i viaggiatori di bus urbani ed extraurbani usando proprio gli autobus: avranno un bollino di colore rosso sui sedili e sulle fiancate lo slogan 'Qui non c'è posto per la violenza'. Saranno 10 extraurbani, 10 urbani, uno integralmente decorato circolerà a Genova, 6 ad Imperia, 8 a Savona e 6 a La Spezia.

"Il nostro obiettivo - ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - è quello di prevenire la violenza di genere e di diffondere al contempo la cultura della legalità e del rispetto dei diritti, facendo scendere in campo le istituzioni".
"Vogliamo tutelare tutte le donne, fuori o dentro la famiglia e questa campagna e' volta alla sensibilizzazione di un tema che purtroppo continua ad essere troppo attuale".

"Abbiamo pensato ad una campagna di sensibilizzazione che sia protratta nel tempo" perché il tema "non si affronta un giorno l'anno", afferma l'assessore alle Pari opportunità Simona Ferro.

L'assessore ai Trasporti Gianni Berrino segnala che una campagna protratta nel tempo "consentirà di sensibilizzare molte persone". "Alcune persone non hanno ancora ben chiaro in testa che molestie e violenze siano solo due facce della stessa orribile medaglia", sottolinea l'assessore alle Pari Opportunità del Comune di Genova Giorgio Viale.

Questa campagna, per l'assessore comunale Matteo Campora, "può dare una spinta ulteriore alla lotta contro una piaga purulenta della nostra società che deve vederci uniti nel difendere le donne da ogni forma di sopruso, valorizzando allo stesso tempo il loro fondamentale ruolo nella società, nel lavoro e nella famiglia".

La diminuzione di accessi ai centri antiviolenza durante il lockdown e' stata compensata nella seconda metà dell'anno da un aumento, continuato anche nel 2021. Delle 801 donne prese in carico, in più dell'87% dei casi è poi seguito un percorso di uscita dalla violenza.