ROMA - Ha giurato per il suo secondo mandato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione", secondo quanto previsto dall'articolo 91, tra i lunghi applausi dei presenti alla Camera dei Deputati, tra parlamentari, senatori e rappresentanti delle regioni. Spicca tra gli assenti il leader della Lega Matteo Salvini è risultato positivo al Covid nello screening proprio prima dell'accesso al giuramento del Capo dello Stato. Primocanale ha trasmesso in diretta il lungo discorso che ha toccato i punti salienti e più urgenti per il paese, dall'emergenza sanitaria al futuro da costruire, un futuro privo di diseguaglianze, attento ai giovani e all'ambiente, che si fondi su cultura, scuola e lavoro. Al centro le risorse economiche del Pnrr e il rilancio dell'Italia, voluto e sostenuto fortemente dall'Europa. Riforme necessarie in tema di giustizia, che deve essere vicina ai cittadini e lo stesso invito è rivolto alla politica, troppo lontana dalle esigenze del paese. Lavorare insieme è necessario per costruire un paese più moderno e nuovo. Un applauso di circa quattro minuti ha salutato la fine del discorso e la durata complessiva è stata di 38 minuti ed è stato interrotto per 52 volte dagli applausi dei grandi elettori.
Il discorso si è subito aperto con un ringraziamento a coloro che lo hanno voluto fortemente e nuovamente alla guida del paese e alla riflessione sulla pandemia ancora in corso. "Vi ringrazio per la fiducia che mi avete dimostrato, adempierò al mio dovere che ho già cercato di compiere nel settennato appena trascorso. Grazie per avermi richiamato ad un incarico a cui non potevo sottrarmi. Se si fosse protratto uno stato di incertezza per l'elezione del Quirinale, avrebbero potuto essere compromesse le risorse economiche in arrivo per il Paese. Si conclude una settimana travagliata, anche per me. Nel momento in cui i presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato il risultato dell'elezione, ho parlato subito delle urgenze sanitarie".
"Non ci sono consentite disattenzioni nei confronti della pandemia che ancora non si è conclusa, così come la campagna vaccinale deve proseguire, unico strumento di protezione per noi e gli altri"
Guardando al futuro e alle risorse in arrivo, ha scandito le priorità da segnare in agenda. "L'Italia è un grande paese e le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire, restando nel gruppo di testa dell'Unione Europea. Ma siamo chiamati ad un salto di efficienza nel sistema paese. Preoccupa la scarsità e l'aumento dei prezzi per alcuni beni dei sistemi produttivi. L'agenda politica è condivisa in sede europea e l'Italia è al centro del programma Next Generation, dobbiamo rilanciare la nostra economia nell'ambito della transizione ecologica. Il futuro è fatto di lavoro e di impegno. Dobbiamo dotarci di nuovi strumenti per mettere in sicurezza i nostri concittadini, evitando nuovi imprevisti che possano comprometterla. L'esempio è stato offerto da medici, volontari e sanitari in questo lungo brutto periodo che siamo stati costretti a vivere così come da chi ha continuato a garantire i servizi essenziali in questo periodo difficile, come le forze dell'ordine: a tutti va riconfermata la nostra riconoscenza".
"Dobbiamo iniziare a costruire l'Italia del dopo emergenza, un'Italia più giusta, più moderna, più legata ai paesi amici che ci circondano, un'Italia che garantisca il lavoro per i giovani, che superi il declino demografico a cui sembra condannato l'Occidente, che sia impegnata nella difesa dell'ambiente, consapevole delle difficoltà per le future generazioni. Un'Italia che riallacci il patto costituzionale tra cittadini e istituzione. Servono idee, proposte, coerenza negli impegni assunti"
Inevitabile il riferimento alla politica estera, vicina all'Europa, ma preoccupata per le tensioni tra Usa, Ucraina e Russia. "Non è tollerabile che si alzi nuovamente il vento dello scontro in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Nessun popolo deve temere le aggressioni dei popoli vicini, nel martoriato panorama mediorientale. Non si può sfuggire alla storia e alle responsabilità. Su questi temi si sta impegnando il Governo Draghi, nato con ampio sostegno parlamentare nel pieno dell'emergenza, ponendo le basi per il futuro. I grandi cambiamenti che stiamo vivendo impongono decisioni rapide e lungimiranti, che guardino all'interesse comune e non particolare. Un'autentica democrazia prevede discussione e partecipazione, risposte tempestive che va sorretta dall'approfondimento dei temi per prendere le scelte più corrette. I regimi autoritari appaiono più efficienti apparentemente di quelli democratici, le cui decisioni basate sul coinvolgimento sociale sono più solide ed efficaci. La sfida per la salvaguardia della democrazia dipende da tutti e in primis dalle istituzioni, è cruciale il ruolo del Parlamento come luogo di partecipazione, dove si costruisce il consenso attorno alle decisioni. Quel che appare indispensabile è il dialogo. I partiti sono chiamati a rispondere all'esigenza di apertura ai cittadini, senza la quale si sentono più soli e indifesi"
"Il cittadino deve poter contare sulla politica che possa garantirgli risposte e farlo sentire parte della Repubblica. Tutti i giovani sentono sulle proprie spalle la responsabilità di prendere il futuro del paese in mano"
A cambiare non deve essere soltanto la politica, distratta dalla futura campagna elettorale che tra un anno porterà alle elezioni politiche e lacerata dalle tensioni interne, oltre che dalle crisi identitarie. Serve un cambio di passo anche nei tribunali italiani. "Mi preme sottolineare che una riforma debba interessare anche il comparto della giustizia: per troppo tempo è diventato un luogo di scontro, uno dei cardini della nostra Costituzione è quello che la magistratura garantisca efficienza nel rispetto dei cittadini. Le riforme annunciate devono trovare preso compimento, superando logiche di appartenenza che devono restare estranee all'ordine giudiziario. Occorre che venga recuperato un profondo rigore. Indipendenza e autonomia sono due principi fondamentali, ma che si fondano sulle coscienze dei cittadini che non possono temere decisioni arbitrarie imprevedibili, che in contrasto con la certezza del diritto incidono sulla loro vita: l'obbiettivo è allinearsi agli standard europei.
"Alle forze dell'ordine ribadisco il mio ringraziamento così come il corpo diplomatico, ai numerosi connazionali in tutte le parti del globo va il mio saluto affettuoso, insieme al riconoscimento che danno per il contributo di portare l'italianità nel mondo. Esprimo anche la riconoscenza del popolo italiano a Papa Francesco. L'Italia è il paese della bellezza, delle belle arti e della cultura che non è superfluo, ma elemento costitutivo della Repubblica italiana. Il patrimonio da tutelare e sostenere deve essere strumento di conoscenza e essere approdo per tutti coloro che aspirano a trovare lavoro nell'editoria, nella musica o nel teatro. Consentitemi di ricordare Monica Vitti, recentemente scomparsa. La scuola deve garantire parità di opportunità. L'asse portante delle politiche pubbliche deve essere la lotta alle diseguaglianze, gli indici di occupazione sono saliti nell'ultimo periodo ma ancora tante donne sono senza lavoro e questo porta un rallentamento al paese, civile e culturale. Tanti giovani quando non confinati in periferie esistenziali sono ancora senza lavoro. E' doveroso ascoltare i giovani che cercano di esprimere i loro dubbi sul domani.
"La dignità di un paese sta nell'azzerare le morti sul lavoro che feriscono la nostra società e la coscienza di ognuno di noi, perché riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella di Lorenzo Parelli devono ripetersi: era entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. "
E le discriminazioni che sfociano in violenza non devono più essere consentite. "Non dimentichiamo le aggressioni razziste, intollerabili non solo per le minoranze ma per ognuno di noi. Intollerabile è la violenza contro le donne, piaga profonda che deve essere sanata con la forza della cultura e dell'esempio". Forte condanna "per chi non tutela il diritto alla vita, chiudendosi all'accoglienza. Dignità è contrastare l'abbandono scolastico, il sostegno agli anziani, la lotta alla precarietà, dignità è non essere costretti a scegliere tra lavoro e maternità. Dignità è un paese in cui le carceri non sono affollate e che garantisca il reinserimento sociale dei detenuti, che si prende cura delle persone con disabilità e che rimuova gli ostacoli che incontrano nella loro vita, dignità è la libertà dalla mafia e da chi si volta dall'altra parte, è il diritto a garantire un'informazione libera e indipendente. Desidero ancora ricordare la figura del presidente del Parlamento europeo Davide Sassoli: la sua testimonianza di uomo mite e coraggioso è entrata nell'animo dei nostri concittadini. Viva la Repubblica, viva l'Italia".
Una volta conclusasi la seduta, secondo il protocollo il presidente Mattarella ha fatto visita all'Altare della Patria e al milite ignoto, dopo di che a bordo di una Lancia Flaminia 335 ha fatto ritorno al Colle.