In merito al decreto ministeriale del 30 gennaio 2024 sulla pesca sportiva e ricreativa con il palamito, la Liguria assiste a una forte penalizzazione dei pescatori dilettantistici che esercitano la loro attività nel Mar Ligure e nelle altre regioni costiere, il deputato della Lega Francesco Bruzzone ha presentato un'interrogazione al ministro Lollobrigida chiedendo che vengano modificati i contenuti del suo decreto.
"Pur nella giusta e condivisibile tutela dell'attività della pesca professionistica nel nostro paese, unica a essere orientata verso il commercio del prodotto pescato, va altresì tenuto conto che esistono decine di migliaia di pescatori dilettantistici che non possono subire una così forte restrizione - spiega il deputato della Lega Francesco Bruzzone, firmatario dell'interrogazione -. Auspico che quanto prima il ministro dell'Agricoltura abbia modo di ripensare a un nuovo testo del decreto, per andare incontro alle oggettive esigenze e alle giuste lamentele che arrivano dal mondo di chi pratica la pesca in mare dilettantistica".
Sul tema era intervenuto, nei giorni scorsi, anche il deputato del Partito democratico Luca Pastorino, con la presentazione di un'interrogazione proprio al ministro Lollobrigida. "Con un decreto ministeriale passato rapidamente senza nemmeno fare tappa in Parlamento, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida di fatto spazza via tutte le tradizioni della pesca amatoriale e sportiva, impedendo di pescare con oltre 50 ami complessivi dei palamiti dalla stessa imbarcazione. Cancella così anni di battaglie per mantenere le tradizioni di chi pesca a livello amatoriale, che erano state mio impegno preciso in Parlamento nelle scorse legislature. Sono sempre stato dalla parte della tutela del settore pesca professionistica facendo sempre di pari passo battaglie contro l'abusivismo", è il commento del deputato ligure del Pd Luca Pastorino, che sul tema annuncia una interrogazione nelle prossime ore.
"Ma limitare il numero complessivo degli ami dei palangari a 50 per i pescatori "sportivi" non è certo la soluzione per contrastare il fenomeno dell'illegalità: non si contrastano gli abusivi in questo modo, ma con i controlli. Questa regola non fa altro invece che colpire le tradizioni, le passioni e la nostra cultura marinara, in Liguria come lungo il resto delle nostre coste: con un palangaro da 50 ami di fatto si cancella la pesca sportiva, pur senza farlo ufficialmente. Sto preparando una interrogazione affinché si possa regolare in modo differente un settore tanto importante, per chi pratica la pesca sportiva e per tutto l'indotto a essa collegato", conclude Pastorino.