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Politica

Il leader di "Alternativa c'è" in una lista con tre forze politiche: "Nè a destra né a sinistra e stop a supermercati e cemento"
1 minuto e 54 secondi di lettura
di m.v.

No all'accordo fra amministratori, politici e Autostrade che premia i responsabili della tragedia di ponte Morandi, nè a destra né a sinistra, contro la politica "omologata" di Draghi e contro l'obbligo del green pass, no ad altri supermercati, stop alla cementificazione di Vesima, e via i depositi chimici da Multedo a cui le stesse aziende devono trovare un'adeguata sistemazione, sennò si può pensare a chiuderli, "in fono .

Il Crucioli pensiero si potrebbe sintetizzare così. Oggi l'avvocato e senatore fuoriuscito dai Cinque Stelle e ora leader genovese di L'Alternativa c'è si è presentato come aspirante sindaco di Genova di una lista con altre tre forze politiche: Italexit, Ancora Italia e Riconquistare l'Italia.

La candidatura è stata annunciata da Mattia Crucioli e dai coordinatori regionali delle quattro forze politiche tutti senza mascherina: "per denunciare la gestione pessima dell'emergenza covid in Italia, - spiega Crucioli - e i danni provocati dal green pass, uno strumento odioso e discriminatorio".

Tra le novità la selezione dei candidati ai Consigli comunale e municipali: "Almeno il 40%  sarà scelto con il metodo dei 'caucus', quello dei nativi americani - annuncia Crucioli - ovvero assemblee cittadine aperte a tutti in cui verrà consentito a coloro che si riconoscono nel progetto politico e nel programma di proporsi, parlare ed essere scelti direttamente dai cittadini come loro candidati di fiducia. Non siamo di destra né di sinistra - afferma Crucioli -. Vogliamo dare rappresentanza politica a chi giudica deleteria l'azione del Governo Draghi un sistema fatto di omologazione, autoritarismo, frammentazione sociale, discriminazioni, privatizzazioni, agevolazione dei grandi interessi economici, distruzione del ceto medio e precarizzazione dei lavoratori".

Crucioli poi riparla di sanità: "La variante Omicron fa molti meno danni e neppure le varianti precedenti hanno mai fatto danni seri sui giovani, quindi il covid almeno a scuola potrebbe essere trattato come un'influenza, esattamente come fanno tanti Paesi all'estero in primis l'Inghilterra, la Svezia e la Danimarca. La gestione del covid in Italia è stata pessima e inefficace, ha creato molti danni, penso in particolare al green pass e all'ultimo decreto che metterà in Dad i ragazzi non vaccinati anche soltanto se ci sono due casi di positività al covid in una classe. I ragazzi non vaccinati saranno discriminati rispetto a quelli vaccinati, andranno cinque giorni in Dad, un danno irreparabile e ingiustificato per i nostri figli".

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