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Politica

2 minuti e 26 secondi di lettura
di a.p.
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GENOVA - Si è chiusa Genova Futura la conferenza programmatica del Partito Democratico per immaginare una città del domani. La prima edizione dell’evento, che si è svolto nel fine settimana alla Sala Chiamata del Porto, ha visto la partecipazioni di parlamentari, di ospiti provenienti da altre regioni e tanti esponenti della base.

A fare il punto della situazione è il segretario provinciale genovese del Pd Simone D'Angelo: "Penso che il lavoro che abbiamo avviato con Genova è la risposta alla modernità. In questi anni ci siamo trovati all'ultimo secondo a scegliere spesso e volentieri il miglior candidato perdente. Partiamo con un po' di anni di anticipo per dare a questa città l'alternativa che merita, mettiamo in campo idee diverse, più complete, forse anche più radicali, idee che possano in qualche maniera rappresentare l'alternativa all'amministrazione attuale di questa città".

E proprio le idee sono alla base del progetto che punta ad allargare più possibile il campo di chi le sostiene: "Dovranno trovare una sintesi non soltanto interna, ma anche nell'ambito di una coalizione. Credo che sia di novità che il centrosinistra delle cose da subito per provare a scalzare l'attuale maggioranza di centro destra. Il Pd a Genova vuole puntare a un'alleanza sociale più ampia possibile, un programma condiviso con i cittadini e cittadine genovesi, un'alleanza dove ci siano forze politiche che siano associazioni, comitati di cittadini. Partiamo davvero dalle idee e ricostruiamo la coalizione più larga possibile perché la coalizione più larga è quella più forte più coerente" spiega D'Angelo.

Parlare di nomi è troppo presto. Ma la segreteria è alla ricerca di un profilo con determinate caratteristiche: "Il civismo a tutti i costi abbiamo visto come non abbia pagato in alcuni casi mentre in altri casi ha rappresentato un valore aggiunto. Serve una figura autorevole e credibile, ma soprattutto una figura che sia in grado di interpretare un dialogo con la città, con i corpi sociali, con il mondo dell'impresa, con i mondi del lavoro e non solo, che in questa città convivono. Questo nuovo Pd ligure ha tanti nomi autorevoli per poter aspirare a rappresentare una coalizione ampia".

Lo sguardo nel frattempo si proietta al prossimo appuntamento elettorale in calendario: le Europee. "Penso che il risultato al quale deve aspirare il Pd sia quello che la famiglia socialista progressista democratica rappresenti il primo gruppo all'Europarlamento - racconta ancora D'Angelo -. In questo senso il Pd deve ambire a essere il primo partito della famiglia socialista europea, penso che questo sia l'orizzonte. È ovvio che intorno a noi ci sono anche altre forze politiche. Il risultato peggiore penso che sarebbe quello di un dato sotto il 20%, ma soprattutto una maggioranza al Parlamento europeo rappresentata dalla destra dove la destra in Europa in questi anni, lo sappiamo, ha in qualche maniera limitato fortemente l'integrazione europea. Punteremo a eleggere i nostri candidati. Una lista forte e aperta: da Brando Benifei a Cecilia Strada. Figure autorevoli che rappresentano sia il partito all'interno che è un'apertura verso l'esterno".

 

 

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